venerdì 31 maggio 2013

Scuola 21 al Santachiara di Stradella

A valere sul Bando Scuola 21, Fondazione Cariplo ha finanziato l'iniziativa Oltrepò Km0 – Cibo buono pulito giusto di Istituto Santachiara CFP (qui tutti i progetti approvati). Ho contribuito all'ideazione e messa a punto dell'intervento con Rosita Folli di Energetica e da settembre, insieme ai docenti del Santachiara, avvieremo i lavori con gli studenti di due classi seconde, futuri "operatori della ristorazione": un percorso di un paio d'anni in aula (per approfondire i temi della sostenibilità e del marketing territoriale), in cucina (per apprendere e sperimentare la preparazione e somministrazione di cibi e bevande Km0, valorizzandoli adeguatamente), sul territorio dell'Oltrepò pavese (per conoscere gli imprenditori agricoli e i ristoratori che operano in modo virtuoso), in altre realtà (per scoprire buone pratiche). Risultati attesi finali del percorso, da ideare e costruire con il contributo attivo dei giovani: la creazione di una piccola rete territoriale di produttori per la ristorazione KM0 e la realizzazione, a Stradella, di una giornata-evento, che coinvolga e promuova la rete.

Qui il blog del progetto.

domenica 26 maggio 2013

Verso la creative city

Si è svolto il 14 maggio scorso, a Genova, Verso la creative city | Ripensare la città a misura della creative economy , un convegno del progetto Creative Cities, finanziato dal programma Central Europe (qui il flyer dell'iniziativa).
Nella Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale, la giornata è stata occasione di confronto sul rapporto tra cultura e sviluppo; di approfondimento sulle forme e i metodi della creative economy, tra distretti creativi, incubatori e reti; di discussione sulle politiche culturali in tempo di crisi e sulla necessità di riconnettere produzione e consumo culturale.
Carla Sibilla (Comune di Genova, Assessore Cultura e Turismo) ha illustrato le iniziative in corso a Genova, con particolare riferimento al distretto culturale audiovisivo nel quartiere periferico di Cornigliano e al distretto culturale della Maddalena, in centro storico. Francesco Oddone (Comune di Genova, Assessore Sviluppo Economico) ha presentato i programmi di Genova Smart City.
Gloria Piaggio (Comune di Genova, Smart City) ha raccontato la funzione positiva che l'Associazione Genova Smart City (ottanta soci tra imprese grandi e piccole, istituzioni, associazioni di categoria, enti di ricerca e organizzazioni della società civile) sta svolgendo per "integrare le diverse risorse e iniziative in una visione comune di futuro e in un'idea condivisa di trasformazione" e ha sottolineato, facendo riferimento al "documento Barca" come il Comune di Genova stia affiancando la Regione Liguria nella pianificazione dei Fondi comunitari 2014 - 2020. 
Emilia Saglia e Fabio Tenore (Comune di Genova, Creative Cities) hanno illustrato i risultati di un progetto che sta costruendo una rete internazionale di industrie creative e che ha contribuito alla stesura del Libro verde della Commissione Europea Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare; hanno parlato di cluster settoriali e intersettoriali; hanno presentato genovacreativa.it e creart-eu.org.
Roberta Prampolini e Daniela Rimondi (Università di Genova) hanno presentato i risultati di un'indagine qualitativa sul settore audiovisivo a Genova e in Liguria.
Mimma Gallina (Associazione Ateatro) ha richiamato la necessità di risorse pubbliche per far crescere la cultura, confrontandosi con Luca Dal Pozzolo (Fondazione Fitzcarraldo), che ha sottolineato l'esigenza, per gli enti locali, di cambiare metodo: basta con la distribuzione di risorse a pioggia e, invece, avvio della stagione delle politiche culturali, delle strategie e delle (conseguenti) scelte; in un tempo nel quale tutto è cultura e nel quale la cultura è accessibile a tutti e non solo alle élite, gli enti locali devono organizzare, favorire alleanze, accreditare progetti, far emergere risorse al livello dei cittadini, ma non essere più il principe che elargisce. Claudio Bocci (Federculture) ha presentato il modello vincente di Parchi della Val di Cornia SpA, la società che gestisce l'omonimo sistema turistico e culturale sulla costa degli Etruschi (trenta piccole aziende coinvolte a vario titolo per complessivi duecento occupati). Roberta Comunian (King's College, Londra) ha svolto un intervento denso e appassionato, presentando (semplifico) due modelli di città creativa: il modello di Richard Florida (L'ascesa della nuova classe creativa, 2002), che mette al centro la presenza di industrie creative e gli investimenti connessi alla loro attività e un modello "alternativo", che miscela la dimensione culturale con quella sociale, basato sulla partecipazione, la rigenerazione, il capitale umano, la qualità della vita; secondo questo modello le città creative non devono investire esclusivamente in luoghi e opere "importanti" ma puntare soprattutto sulle botteghe e sulle periferie, nella consapevolezza che il ritorno economico non è una prerogativa del settore culturale e che dall'investimento in cultura derivano piuttosto crescita culturale e sociale. Secondo Comunian "tutti cercano il modello perfetto per costruire la città creativa, ma questo modello non c'è"; allora, bisogna valorizzare la complessità, declinare la creatività con riferimento al contesto specifico, analizzare la relazione tra sviluppo della cultura e soluzione di altri problemi. Queste le raccomandazioni di Comunian: a) l'intervento sulle strutture non deve prevalere sulla promozione di attività culturali sul territorio; b) occorre valorizzare la libertà creativa; c) bisogna aver chiaro che la cultura non promuove solo sviluppo economico ma sopratutto sociale, intellettuale e (ovviamente) culturale; d) si deve valorizzare il senso di appartenenza e il protagonismo degli abitanti e la qualità della vita locale; e) è utile puntare sulla peculiarità e la distintività dei luoghi (non tutto è Barcellona); f) è più facile ottenere risultati puntando sullo sviluppo delle reti e sulla connessione di spazi pubblici e non profit. Queste le tre sfide: 1) puntare non solo processi basati sulla rigenerazione di strutture ma anche rigenerazione delle persone e promozione della partecipazione ; 2) non alienare dai processi di cambiamento le persone che vivono nelle città oggetto di intervento; 3) riconciliare arte e cultura con chi di solito non partecipa e non capisce. Fattore importante: il tempo. Rischio: puntare sulle "opere" quando ci sono le risorse e entrare in crisi nella fase "post fondi", proprio perché si è puntato solo sulle opere. Andrea Rocco (Genova e Liguria Film Commission) ha illustrato l'esperienza del distretto culturale audiovisivo di Cornigliano, nell'area dismessa e oggi bonificata delle acciaierie Ilva; oggi l'edificio che ospitava gli uffici amministrativi dell'Ilva è diventato Videoporto e ospita più di trenta imprese del settore audiovisivo, oltre a luoghi attrezzati per la produzione; la stessa Genova e Liguria Film Comission ha sede nell'adiacente Villa Bombrini (Qui il racconto di come la Società Per Cornigliano ha recuperato l'area del compendio siderurgico e il giardino della Villa, a partire dal 2005). Rocco ha spiegato che le imprese si sono localizzate nel Videoporto per rompere l'isolamento, per l'elevata convenienza economica, per la possibilità di accedere ai luoghi attrezzati per la produzione a prezzi vantaggiosi, per il fatto che Film Commission porta a Genova produzione che spesso necessitano di forniture. A Cornigliano le imprese trovano quindi uffici, sale riunioni, location, formazione, networking, possibili commesse. Philippe Foulquié ha raccontato l'esperienza della Friche de la Belle de Mai a Marsiglia (qui il sito), la storia di come una ex manifattura di tabacco è stata trasformata in un luogo di creazione artistica e artigianale, di produzione culturale, di diffusione e comunicazione del sapere (qui una scheda del progetto in italiano). Infine, Marco Geronimi Stoll, di Rete Smarketing, ha presentato i principi e le metodologie dello Smarketing: bassa delega ai consulenti della comunicazione, elevata autonomia dei clienti, self help, dilettanti competenti, capacitazione.

venerdì 24 maggio 2013

Pavialearning 2.0: il live-tweeting

Oggi a Pavia, nella Sala delle Colonne della Provincia (Piazza Italia, 5), si svolge il seminario di lavoro pubblico:

Pavialearning 2.0 | Didattica digitale e comunità professionali | Un’esperienza in provincia di Pavia.

A partire dalle 14.30, si potrà seguire l’incontro tramite live-tweeting:
hashtag #pavialearning

Si può partecipare e commentare!

Qui il programma completo del seminario.

Vedi anche:

mercoledì 15 maggio 2013

Pavialearning 2.0: il comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA

Pavialearning 2.0
Didattica digitale e comunità professionali
Un’esperienza in provincia di Pavia

Seminario di lavoro
Venerdì 24 maggio 2013
14.30 - 18.00 | Sala delle Colonne | Provincia di Pavia | Piazza Italia, 5

Pavialearning 2.0: il blog
www.odpfsantachiara.it/pavialearning

Pavialearning 2.0: i numeri
Cinque corsi, per complessive dodici edizioni, localizzati in sei diverse sedi scolastiche in provincia di Pavia.
Centoventi ore di formazione.
Oltre centocinquanta insegnanti di nove scuole iscritti ai percorsi formativi.
Dodici insegnanti delle stesse scuole coinvolti nella messa a punto dei contenuti formativi e come docenti e co-docenti.
Sono i numeri di Pavialearning 2.0, programma di aggiornamento sui temi della didattica digitale.

Pavialearning 2.0: il seminario
Il 24 maggio 2013, nell'ambito di un seminario di lavoro aperto (qui il programma), i protagonisti del percorso presenteranno i primi risultati dell’esperienza; per rilanciarla, per mettere a fuoco prospettive di continuità, per aprirla al contributo di altri docenti e istituti.

Pavialearnign 2.0. il contesto
Dichiara Emanuela Marchiafava: "Con Pavialearning 2.0, oltre a rispondere a bisogni formativi legati all’adozione, nelle scuole, di nuovi strumenti digitali e di nuove metodologie didattiche ad essi connesse, ci siamo dati l’obiettivo di costruire una comunità professionale di insegnati provenienti dai diversi istituti della provincia di Pavia. Tanto più in un periodo di risorse sempre più scarse, crediamo che la collaborazione tra enti di formazione e tra istituti scolastici sia essenziale per imparare gli uni dagli altri, condividendo soluzioni, competenze, idee".

Pavialearning 2.0: la comunità professionale
Pavialearning 2.0 ha iniziato a costruire una comunità professionale di docenti che hanno condiviso linguaggio, competenze, modalità organizzative, prospettive di lavoro comuni.
Dichiara Stefania Fecchio, direttore di O.D.P.F. Istituto Santachiara CFP: "Abbiamo convenuto di rinunciare a un’impostazione formativa classica e abbiamo deciso di adottare una didattica laboratoriale, collaborativa, personalizzata: un docente più esperto ha condotto la formazione con funzione di formatore ma ha adottato una modalità paritaria e cooperativa che ha chiamato in causa le competenze di tutti i partecipanti; il laboratorio è stato luogo di collaborazione e socializzazione e ha creato le premesse per la costruzione di comunità professionali destinate a mantenersi nel tempo; i laboratori formativi sono stati adattati e condotti tenendo conto delle specifiche esigenze dei partecipanti e degli istituti scolastici coinvolti".

Pavialearning 2.0: i corsi realizzati
Con un gruppo di insegnati, a partire dal dicembre 2012, attraverso un laboratorio di progettazione formativa in presenza e a distanza, Pavialearning 2.0 ha messo a punto contenuti e organizzazione di un pacchetto formativo che comprende:
. Corso di base: usare tablet e lim (cinque edizioni)
. Corso base: didattica con tablet e lim (tre edizioni)
. La rete informatica della scuola (due edizioni)
. Didattica con le applicazioni Google (una edizione)
. Le buone pratiche (una edizione).
I corsi si sono svolti in marzo e aprile 2013.

Pavialearnig 2.0: i partner
Pavialearning 2.0 si inserisce nella più ampia iniziativa Pavia Città della Formazione, finanziata da Regione Lombardia nell’ambito del programma Lombardia Eccellente.
Capofila del progetto è O.D.P.F. Istituto Santachiara CFP (Voghera), uno dei 44 operatori regionali inseriti nello speciale Albo Lombardia Eccellente, programma per valorizzare e sostenere il settore educativo e formativo regionale.
Pavialearning 2.0 è sostenuto dalla Provincia di Pavia, Assessorato Formazione Professionale.

Vedi anche:

domenica 12 maggio 2013

Pavialearning 2.0: il seminario


Seminario di lavoro
Venerdì 24 maggio 2013
Sala delle Colonne
Provincia di Pavia
Piazza Italia, 5

Tra il dicembre 2012 e il maggio 2013, nell’ambito del programma Pavialearning 2.0, centocinquanta insegnanti degli istituti della provincia di Pavia si sono formati sugli strumenti e sui metodi della didattica digitale ed è nata una comunità professionale di docenti finalizzata alla condivisione di idee, competenze, soluzioni per la scuola 2.0.
Il 24 maggio 2013, nell'ambito di seminario di lavoro aperto, i protagonisti del percorso presenteranno i primi risultati dell’esperienza; per rilanciarla, per mettere a fuoco prospettive di continuità, per aprirla al contributo di altri docenti e istituti.

Il programma completo è qui.

Vedi anche: