Questo il testo di presentazione dell'area di intervento, nel progetto esecutivo presentato.
I confini del “fronte occidentale” corrispondono sostanzialmente a quelli della “vecchia” circoscrizione Pavia Ovest: l'area di intervento del progetto è costituita da una porzione di territorio ben delimitata a sud dal fiume Ticino, a est dalla ferrovia, che la separa dal centro cittadino, a nord dalla Strada Provinciale n.11 e da via Aselli, che ne segnano il confine con la cittadella universitaria e il polo sanitario; il quartiere, periferico, confina, infine, a ovest con le campagne comprese tra il territorio del Comune di Pavia e quello della vicina Torre d'Isola.
La zona è tagliata, da ovest a est, dal raccordo che collega Pavia all'autostrada Milano – Genova e, da nord a sud, dalla tangenziale ovest cittadina: due arterie di traffico che suddividono Pavia Ovest in tre aree riconoscibili e separate: il rione Pelizza (nell’estremo nord ovest), la zona di San Lanfranco (a sud ovest) e l'area adiacente al centro cittadino (a est), a sua volta “tagliata in due” dal confine naturale del Navigliaccio: via Aselli e dintorni a nord, via Riviera e dintorni a sud.
Queste linee di confine, comprensive degli spazi interstiziali che le costeggiano caratterizzano il quartiere come un insieme disordinato di “spazi pieni” e “spazi vuoti”, di piccole periferie comprese in una periferia più grande. Un “fronte occidentale” caratterizzato da diverse linee di trincea”: la ferrovia, che separa tutto il quartiere dal centro cittadino; la tangenziale ovest (entrata in funzione nel 1994), che separa la porzione di Pavia Ovest meno periferica dalle due periferie estreme di San Lanfranco e rione Pelizza; il raccordo autostradale, che ulteriormente spezza l’area, isolando ancor più gli abitanti della zona nord ovest del quartiere.
A completare questo quadro, si segnala la presenza, a marcare ulteriormente la distanza tra il centro cittadino e la maggior parte di Pavia Ovest, della vasta area dismessa del vecchio arsenale militare, compresa tra il Ticino e via Riviera. L’impianto disordinato, disomogeneo e disgregante che caratterizza il quartiere deriva inoltre dalle modalità della sua origine e del suo sviluppo. Fino al secondo dopoguerra la maggior parte della zona (quella oggi collocata a ovest della tangenziale) era ancora a destinazione agricola e si caratterizzava per la presenza di pioppeti, marcite e alcune cascine (Colombarone, Pelizza, Loghetto, Campeggi). A partire dagli anni 60, con una intensificazione negli anni 70 e 80 del secolo scorso e con una ulteriore accelerazione nell’ultimo decennio, l’area è diventata oggetto di uno sviluppo urbanistico caratterizzato da scarsa o assente pianificazione: procedendo per lottizzazioni successive e autoreferenziali, è sorto un quartiere frammentato, del tutto privo un impianto coerente, caratterizzato da nuclei abitativi isolati, da spazi vuoti e disadorni, da intere zone quasi del tutto prive di servizi commerciali, da una totale assenza di integrazione morfologica con il resto della struttura urbana. Inoltre, è mancata del tutto una attenzione a valorizzare il pur pregevole ambiente rurale in cui il quartiere si è sviluppato: le lottizzazioni “a macchia d’olio” di cui si è detto hanno sia distrutto ambienti pregiati, sia degradato e reso inutilizzabili e abbandonati gli spazi verdi pur presenti. La stessa fruizione della riva del fiume Ticino risulta impossibile fino all’estremo ovest del quartiere proprio a causa dello sviluppo urbanistico (il primo accesso utile alla sponda del fiume, per praticare sport o per passeggiare, è disponibile ben oltre la Basilica di San Lanfranco (in zona “Casa sul Fiume”, accanto a Piazzale Tevere).
I partner di Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale
# Centro Servizi Formazione Cooperativa Sociale – ente capofila
# Casa del Giovane Cooperativa Sociale
# Parrocchia di San Lanfranco
# Associazione Amici Oratorio San Mauro ONLUS
# Associazione Incontragiovani
# Centro di Educazione ai Media (CEM)
I finanziatori
# Fondazione Cariplo
# Comune di Pavia
# Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale (ALER), Pavia
# Università degli Studi di Pavia
La rete di sostegno
Comune di Pavia, Aler Pavia, Università degli Studi di Pavia, Centro Servizi Volontariato Pavia, Consorzio Sociale Pavese - Piano di
Zona Distretto di Pavia, Parrocchia di San Salvatore, Parrocchia di Santa Maria di Caravaggio, Associazione Amici di San Lanfranco, Cooperativa Sociale Disabilità Attiva, S.O.S. Fragilità Pavia Ovest, Babele Onlus, Cooperativa Sociale Comin, Gruppo Volontariato Vincenziano
Francesca Sfondrini, Associazione Cazzamali, So-Stare "nei diritti".