Rivoltella propone azioni concrete su "quattro versanti: formativo, didattico, organizzativo e tecnologico".
La formazione
Con riferimento alla formazione dei docenti all'uso delle nuove tecnologie, occorre trovare un nuovo equilibrio tra il rigido modello dell'ECDL (basato sull'esigenza di certificare le competenze) e quello della verifica sul campo del "saper fare" degli insegnati.
E poi: non si deve ridurre il tema della formazione alle sole "competenze tecnologiche" ma occorre, invece, adottare nella scuola "i linguaggi dell'oggi" garantendo alle culture giovanili "ospitalità nella didattica". Per questo bisogna intervenire, oltre che al livello della conoscenza degli strumenti, anche sul piano della "capacità di riflessione critica sui contenuti" e su quello della "produzione responsabile di messaggi".
La didattica
Quanto alla didattica, occorre lavorare su tre filoni:
- rafforzare la continuità tra apprendimento formale e informale, introducendo a scuola l'uso delle pratiche di social networking, dal momento che oggi, nei contesti di vita, è tramite i media digitali che i giovani realizzano le principali esperienze di apprendimento;
- ridefinire le pratiche di insegnamento, passando da un approccio didattico individuale a uno basato sulla didattica laboratoriale e da una valutazione incentrata sugli esiti a una che tiene conto anche del processo;
- formare i giovani alla cittadinanza digitale, non confondendo la loro naturalità nell'approccio ai dispositivi con una competenza innata, che invece deve essere costruita.
L'organizzazione
Lo sviluppo del Web 2.0 apre alle scuole (come a tutte le organizzazioni) molte opportunità a buon mercato (in molti casi gratuite) e di semplice utilizzo per organizzare la didattica digitale: blog di classe, ambienti di virtual classroom 2.0, servizi di storage e di condivisione online, job-bank di istituto in Linkedin, marketing formativo attraverso Facebook sono tutti strumenti a portata di mano.
La tecnologia
Le tecnologie del Web 2.0 creano le condizioni per un passaggio dal Virtual Learning Environment (basato su piattaforme "rigide") al Personal Learning Environment, un "aggregatore di risorse web che il singolo utente può sviluppare in maniera personale e del tutto coordinata con i suoi interessi", miscelando strumenti diversi (qui una sperimentazione europea in corso).
Si va verso sistemi sempre meno "istituzionali" e sempre più collegati e connessi agli spazi e ai tempi informali di vita delle persone: una tendenza che favorisce l'uso, in classe, di device "personali" come i tablet o gli smartphone, da agganciare alla rete scolastica e collegare a tastiere e schermi forniti dagli istituti.
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A Pavia, Istituto Santachiara ha lanciato un programma di formazione sui temi della didattica digitale destinato agli insegnanti delle scuole secondarie superiori della provincia (ne ho scritto qui): crediamo possa offrire un contributo utile nella direzione proposta da Rivoltella.
Vedi anche:
Progettare la formazione con i destinatari: un'esperienza in corso
Sperimentare nuove didattiche nell'era digitale. Vademecum di un progetto sperimentale
Scuola digitale: un'opportunità in provincia di Pavia
Qui il saggio completo di Cesare Rivoltella.