lunedì 23 dicembre 2013
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: Natale in Pelizza: grazie a tutti e arrivederci al...
Natale in Pelizza: grazie a tutti e arrivederci al...: C'è chi si è occupato dell'albero di Natale e delle luci, chi di farci cantare e danzare con il karaoke, chi di servire dolci...
martedì 17 dicembre 2013
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: Le feste di Natale di Qualcosa di Nuovo sul Fronte...
sabato 30 novembre 2013
Impresa sociale: il quadro legislativo
- Legge 13 giugno 2005, n. 118 | Delega al Governo concernente la disciplina dell'impresa sociale;
- Decreto Legislativo 24 marzo 2006, n. 155 | Disciplina dell'impresa sociale, a norma della legge 13 giugno 2005, n. 118;
- Decreti attuativi (i. Procedure per iscrizione a registro imprese. ii. Criteri per il computo del settanta per cento dei ricavi. iii. Linee guida per trasformazione, fusione, scissione, cessazione; iiii. Linee guida per bilancio sociale).
- Decreto Legislativo 24 marzo 2006, n. 155 | Disciplina dell'impresa sociale, a norma della legge 13 giugno 2005, n. 118;
- Decreti attuativi (i. Procedure per iscrizione a registro imprese. ii. Criteri per il computo del settanta per cento dei ricavi. iii. Linee guida per trasformazione, fusione, scissione, cessazione; iiii. Linee guida per bilancio sociale).
sabato 23 novembre 2013
Impresa Sociale: link utili
Link utili sull'impresa sociale. Per un primo orientamento.
(In aggiornamento).
Il labirinto dell'impresa sociale. Il labirinto di Davide Zanoni, su avanzi.org, un buon inizio per orientarsi.
Impresa Sociale. Storica rivista fondata dal Gruppo Cooperativo CGM, oggi online, pubblicata da Iris Network.
L'utile senza gli utili. Guida alla creazione dell'impresa sociale della Camera di Commercio di Roma.
Istituto Europeo di Ricerca sull'Impresa Cooperativa e Sociale (Euricse). Fondazione di ricerca creata per favorire la crescita e la diffusione di conoscenze e processi di innovazione delle cooperative, delle imprese sociali, delle organizzazioni nonprofit e dei commons.
Rilevazione ISTAT sulle istituzioni non profit (2011).
L'impresa sociale. Gli aspetti giuridici sul sito del Consiglio Nazionale del Notariato.
Aiccon. Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit, Centro Studi promosso dall’Università di Bologna.
L'impresa sociale. Breve storia dalle origini a oggi in un articolo di Carlo Borzaga.
L'impresa sociale su Vita. La sezione "impresa sociale" nell'edizione online della storica rivista.
Impresa sociale di comunità. Strumenti per la creazione e la gestione. Un "manualone", gratis, su wikibooks.
Iniziativa per l’imprenditoria sociale. Comunicazione della Commissione europea 2011.
"Gli imprenditori sociali: dite la vostra !". Un grande evento interattivo di due giorni sulla imprenditoria sociale in Europa, che si è svolta a Strasburgo il 16 e 17 gennaio 2014.
La Dichiarazione di Strasburgo (gennaio 2014, in inglese).
La Dichiarazione di Stasburgo (tradotta su vita.it).
Impresa sociale: proposte di modifica. Un articolo di Stefano Lepri.
Istituto Europeo di Ricerca sull'Impresa Cooperativa e Sociale
(In aggiornamento).
Il labirinto dell'impresa sociale. Il labirinto di Davide Zanoni, su avanzi.org, un buon inizio per orientarsi.
Impresa Sociale. Storica rivista fondata dal Gruppo Cooperativo CGM, oggi online, pubblicata da Iris Network.
L'utile senza gli utili. Guida alla creazione dell'impresa sociale della Camera di Commercio di Roma.
Istituto Europeo di Ricerca sull'Impresa Cooperativa e Sociale (Euricse). Fondazione di ricerca creata per favorire la crescita e la diffusione di conoscenze e processi di innovazione delle cooperative, delle imprese sociali, delle organizzazioni nonprofit e dei commons.
Rilevazione ISTAT sulle istituzioni non profit (2011).
L'impresa sociale. Gli aspetti giuridici sul sito del Consiglio Nazionale del Notariato.
Aiccon. Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit, Centro Studi promosso dall’Università di Bologna.
L'impresa sociale. Breve storia dalle origini a oggi in un articolo di Carlo Borzaga.
L'impresa sociale su Vita. La sezione "impresa sociale" nell'edizione online della storica rivista.
Impresa sociale di comunità. Strumenti per la creazione e la gestione. Un "manualone", gratis, su wikibooks.
Iniziativa per l’imprenditoria sociale. Comunicazione della Commissione europea 2011.
"Gli imprenditori sociali: dite la vostra !". Un grande evento interattivo di due giorni sulla imprenditoria sociale in Europa, che si è svolta a Strasburgo il 16 e 17 gennaio 2014.
La Dichiarazione di Strasburgo (gennaio 2014, in inglese).
La Dichiarazione di Stasburgo (tradotta su vita.it).
Impresa sociale: proposte di modifica. Un articolo di Stefano Lepri.
Istituto Europeo di Ricerca sull'Impresa Cooperativa e Sociale
lunedì 18 novembre 2013
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: La Merenda di quartiere al Rione Pelizza: grazie a...
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: La Merenda di quartiere al Rione Pelizza: grazie a...: Oltre centoventi partecipanti, trenta cittadini coinvolti nell'organizzazione e nella gestione, l'ospitalità del Centro Comes del ...
lunedì 11 novembre 2013
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: La Merenda di quartiere al Rione Pelizza: 16 novem...
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: La Merenda di quartiere al Rione Pelizza: 16 novem...: Un gruppo di cittadini del Rione Pelizza sta organizzando una Merenda di quartiere: si svolgerà il 16 novembre 2013, dalle ore 15.00, al ...
venerdì 8 novembre 2013
Pavialearning 2.0: formazione insegnanti Generazione Web Lombardia per l’anno scolastico 2013/2014
Pavialearning 2.0 è una delle ventisei reti di scuole finanziate da Regione Lombardia nell’ambito dell’azione "Formazione insegnanti Generazione Web Lombardia per l'anno scolastico 2013/2014".Vedi anche:
Grazie alle risorse di Regione Lombardia, la rete di scuole e comunità professionale Pavialearning 2.0 si rafforza e si consolida e metterà in atto, nel corso del prossime settimane, un nuovo calendario di laboratori formativi per l’anno scolastico 2013-2014. Continua a leggere sul blog di Pavialearning 2.0.
Pavialearning 2.0: i materiali del seminario
venerdì 1 novembre 2013
Il Documento Programmatico Previsionale Pluriennale 2013-2018 di Fondazione Cariplo
Fondazione Cariplo ha reso pubblica la bozza del Documento Programmatico Previsionale Pluriennale (D3P) 2013-2018, che la Commissione Centrale di Beneficenza ha elaborato per delineare la strategia di intervento della Fondazione stessa per i prossimi sei anni.
In attesa dell'approvazione del testo definitivo (5 novembre), Fondazione Cariplo raccoglie osservazioni via email (comunicazione@fondazionecariplo.it) o tramite i suoi profili Facebook e Twitter.
Al D3P fanno seguito il Documento Programmatico Previsionale (DPP),
che contiene il budget del primo anno e le migliori previsioni dei successivi due anni, e i Piani D’Azione (PdA), che tracciano le linee guida per lo sviluppo di strumenti coerenti con agli Obiettivi Strategici.
Il D3P individua tre obiettivi strategici trasversali alle quattro aree di intervento della Fondazione:
- crescita dei giovani e loro valorizzazione sociale;
- coesione sociale, beni comuni e welfare comunitario;
- benessere della persona.
Il D3P conferma le quattro aree di tradizionale intervento della Fondazione:
Ambiente;
Arte e cultura;
Ricerca scientifica e trasferimento tecnologico;
Servizi alla persona.
Di seguito, una sintesi (stralci del testo completo con grassetti miei) del D3P. Qui, tutto il documento.
Area Ambiente
Obiettivi generali:
- sviluppare un sistema efficace di gestione, tutela e valorizzazione dei beni comuni e delle risorse ambientali e territoriali;
- ridurre gli impatti ambientali connessi alle attività di produzione e consumo;
- creare opportunità per una nuova economia e un benessere della persona duraturo e responsabile nei confronti dei diritti delle generazioni future e di tutte le popolazioni del mondo.
Obiettivi specifici:
- creare e diffondere strumenti a supporto dello sviluppo di nuove politiche per l’ambiente e della pianificazione ambientale e dell’uso del territorio concertata e informata da parte delle comunità locali;
- puntare sull’educazione alla sostenibilità per la diffusione di comportamenti ambientalmente corretti, attraverso il rafforzamento del ruolo della società civile e la valorizzazione del dialogo interculturale e intergenerazionale, anche promuovendo nuove opportunità di sviluppo della green economy e dei green jobs;
- migliorare la pianificazione, la gestione e la fruizione delle risorse ambientali, sostenendo in particolare una tutela e una fruizione rispettosa sia del patrimonio naturale sia della tradizione culturale, che mirino a coniugare conservazione e sviluppo sostenibile e a coinvolgere tutta la comunità nella cura del proprio territorio;
- favorire nuovi modelli di consumo dell’energia e delle risorse naturali, promuovendo interventi volti all’identificazione degli sprechi, alla riduzione dei consumi e all’adozione di innovative soluzioni costruttive, nonché l’utilizzo di fonti rinnovabili;
- promuovere una mobilità sostenibile delle persone e delle merci, favorendo sia la mobilità dolce, sia l’introduzione di sistemi innovativi di gestione dei trasporti, che garantiscano il diritto alla salute e il buon uso del territorio.
Area Arte e cultura
Tre sotto-aree.
Cultura e sviluppo
Utilizzando meccanismi tipici della pianificazione strategica della cultura, già sperimentati soprattutto nell’ambito del progetto Distretti Culturali, Fondazione Cariplo promuoverà processi di coordinamento e integrazione delle politiche e dei programmi tra gli enti locali e le organizzazioni culturali del territorio.
Parallelamente, la Fondazione proseguirà il cammino intrapreso negli ultimi anni a sostegno della conservazione, del restauro e della messa in sicurezza del patrimonio a rischio attraverso interventi innovativi sotto il profilo metodologico.
Questi interventi dovranno essere in grado da una parte di creare occupazione e nuove professionalità sul territorio e dall’altra di coinvolgere e condurre le comunità a riappropriarsi e divenire custodi del loro patrimonio artistico e culturale.
Cultura e impresa
Fondazione Cariplo sosterrà il consolidamento delle istituzioni culturali attraverso l’adozione di modelli organizzativi più sostenibili che, alla qualità della proposta artistica e culturale, sappiano affiancare l’applicazione di principi tipici del mondo imprenditoriale. Inoltre, la Fondazione favorirà l'incontro tra tali istituzioni e le imprese.
La Fondazione continuerà a scommettere sull’innovazione e la creatività giovanile in ambito culturale puntando al rafforzamento dell’approccio imprenditoriale e alla creazione di occupazione giovanile qualificata.
Infine una novità: Fondazione Cariplo intende esplorare delle forme per contribuire alla patrimonializzazione di determinati soggetti del settore culturale attraverso strumenti filantropici più elaborati.
Cultura e cittadinanza
La Fondazione rinnoverà il proprio impegno a favore dell’incremento della domanda di cultura da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo, investendo in iniziative capaci di stabilire un rapporto diretto con i cittadini e di favorirne l’abitudine a frequentare i luoghi della cultura.
La Fondazione continuerà a puntare sulle istituzioni del settore come “mediatori culturali” stimolandole a coinvolgere sempre più i cittadini nei processi di fruizione e produzione culturale.
(connessioni tra l’Area Arte e Cultura e quella dei Servizi alla Persona).
Area Ricerca scientifica e trasferimento tecnologico
Fondazione Cariplo sosterrà le ricerche più competitive e all’avanguardia nel panorama internazionale e incoraggerà linee di ricerca non convenzionali, utili a incrementare la dinamicità dei sistemi di produzione scientifica. Particolare attenzione a:
- partnership tra gruppi e organizzazioni che operano nel campo della ricerca scientifica sia sul territorio di riferimento, sia favorendo la collaborazione tra questi e i migliori centri internazionali;
- valorizzazione delle conoscenze prodotte, attraverso la divulgazione nella società dei risultati ottenuti, privilegiando modalità che assicurino una comunicazione scientifica libera da pregiudizi e perseguendo contemporaneamente l’alfabetizzazione scientifica;
- internazionalizzazione dei percorsi di laurea e post laurea e potenziamenti del rapporto osmotico tra università e impresa;
- integrazione dei metodi e dei risultati delle scienze dure con quelli delle scienze organizzative, economiche e sociali: ponendo al centro i fabbisogni del territorio e delle comunità locali;
- sostegno alla ricerca utile al miglioramento della qualità della vita.
Area Servizi alla persona
Nel campo dei servizi alla persona, l’azione della Fondazione si concentrerà, in continuità anche con le scelte assunte in passato, principalmente in ambito “sociale”, secondo una definizione allargata che include in questo settore oltre alle tradizionali politiche socio-assistenzali, anche quelle abitative, di inserimento lavorativo e connesse ai processi di apprendimento.
Principi di riferimento:
- approccio fortemente sussidiario che valorizzi prioritariamente il protagonismo delle organizzazioni di privato sociale più vicine ai soggetti che manifestano il bisogno;
- impegno all’attivazione delle risorse (personali e comunitarie), sostenendo la responsabilizzazione delle comunità e degli individui, la compartecipazione dei singoli portatori di bisogno, mantenendo attenzione ai contesti più fragili; verrà quindi privilegiata una prospettiva promozionale, volta a perseguire l'emancipazione dal bisogno, ma anche dall'assistenza, rafforzando le dimensioni dell'autonomia personale e della partecipazione attiva alla vita sociale;
- impegno a favorire convergenze tra strumenti diversi: fondo perduto, finanziamenti, nuovi strumenti di finanza sociale, fondi immobiliari (housing sociale);
- una tensione sistematica a favorire da un lato la ricomposizione delle risorse (pubbliche e private), per valorizzare una complementarità virtuosa ed evitare diseconomie, sprechi e duplicazioni e dall’altro la “patrimonializzazione delle comunità”;
- attenzione alla costruzione di sistemi di governance locale basati su reti multilivello e multistakeholder, sulla base di competenze specifiche, sviluppando processi di negoziazione e di co-partecipazione, superando una logica gerarchica e burocratica o ipercompetitiva per arrivare a una vera e propria programmazione sociale allargata che sappia selezionare priorità condivise e soluzioni sostenibili d’intervento.
In attesa dell'approvazione del testo definitivo (5 novembre), Fondazione Cariplo raccoglie osservazioni via email (comunicazione@fondazionecariplo.it) o tramite i suoi profili Facebook e Twitter.
Al D3P fanno seguito il Documento Programmatico Previsionale (DPP),
che contiene il budget del primo anno e le migliori previsioni dei successivi due anni, e i Piani D’Azione (PdA), che tracciano le linee guida per lo sviluppo di strumenti coerenti con agli Obiettivi Strategici.
Il D3P individua tre obiettivi strategici trasversali alle quattro aree di intervento della Fondazione:
- crescita dei giovani e loro valorizzazione sociale;
- coesione sociale, beni comuni e welfare comunitario;
- benessere della persona.
Il D3P conferma le quattro aree di tradizionale intervento della Fondazione:
Ambiente;
Arte e cultura;
Ricerca scientifica e trasferimento tecnologico;
Servizi alla persona.
Di seguito, una sintesi (stralci del testo completo con grassetti miei) del D3P. Qui, tutto il documento.
Area Ambiente
Obiettivi generali:
- sviluppare un sistema efficace di gestione, tutela e valorizzazione dei beni comuni e delle risorse ambientali e territoriali;
- ridurre gli impatti ambientali connessi alle attività di produzione e consumo;
- creare opportunità per una nuova economia e un benessere della persona duraturo e responsabile nei confronti dei diritti delle generazioni future e di tutte le popolazioni del mondo.
Obiettivi specifici:
- creare e diffondere strumenti a supporto dello sviluppo di nuove politiche per l’ambiente e della pianificazione ambientale e dell’uso del territorio concertata e informata da parte delle comunità locali;
- puntare sull’educazione alla sostenibilità per la diffusione di comportamenti ambientalmente corretti, attraverso il rafforzamento del ruolo della società civile e la valorizzazione del dialogo interculturale e intergenerazionale, anche promuovendo nuove opportunità di sviluppo della green economy e dei green jobs;
- migliorare la pianificazione, la gestione e la fruizione delle risorse ambientali, sostenendo in particolare una tutela e una fruizione rispettosa sia del patrimonio naturale sia della tradizione culturale, che mirino a coniugare conservazione e sviluppo sostenibile e a coinvolgere tutta la comunità nella cura del proprio territorio;
- favorire nuovi modelli di consumo dell’energia e delle risorse naturali, promuovendo interventi volti all’identificazione degli sprechi, alla riduzione dei consumi e all’adozione di innovative soluzioni costruttive, nonché l’utilizzo di fonti rinnovabili;
- promuovere una mobilità sostenibile delle persone e delle merci, favorendo sia la mobilità dolce, sia l’introduzione di sistemi innovativi di gestione dei trasporti, che garantiscano il diritto alla salute e il buon uso del territorio.
Area Arte e cultura
Tre sotto-aree.
Cultura e sviluppo
Utilizzando meccanismi tipici della pianificazione strategica della cultura, già sperimentati soprattutto nell’ambito del progetto Distretti Culturali, Fondazione Cariplo promuoverà processi di coordinamento e integrazione delle politiche e dei programmi tra gli enti locali e le organizzazioni culturali del territorio.
Parallelamente, la Fondazione proseguirà il cammino intrapreso negli ultimi anni a sostegno della conservazione, del restauro e della messa in sicurezza del patrimonio a rischio attraverso interventi innovativi sotto il profilo metodologico.
Questi interventi dovranno essere in grado da una parte di creare occupazione e nuove professionalità sul territorio e dall’altra di coinvolgere e condurre le comunità a riappropriarsi e divenire custodi del loro patrimonio artistico e culturale.
Cultura e impresa
Fondazione Cariplo sosterrà il consolidamento delle istituzioni culturali attraverso l’adozione di modelli organizzativi più sostenibili che, alla qualità della proposta artistica e culturale, sappiano affiancare l’applicazione di principi tipici del mondo imprenditoriale. Inoltre, la Fondazione favorirà l'incontro tra tali istituzioni e le imprese.
La Fondazione continuerà a scommettere sull’innovazione e la creatività giovanile in ambito culturale puntando al rafforzamento dell’approccio imprenditoriale e alla creazione di occupazione giovanile qualificata.
Infine una novità: Fondazione Cariplo intende esplorare delle forme per contribuire alla patrimonializzazione di determinati soggetti del settore culturale attraverso strumenti filantropici più elaborati.
Cultura e cittadinanza
La Fondazione rinnoverà il proprio impegno a favore dell’incremento della domanda di cultura da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo, investendo in iniziative capaci di stabilire un rapporto diretto con i cittadini e di favorirne l’abitudine a frequentare i luoghi della cultura.
La Fondazione continuerà a puntare sulle istituzioni del settore come “mediatori culturali” stimolandole a coinvolgere sempre più i cittadini nei processi di fruizione e produzione culturale.
(connessioni tra l’Area Arte e Cultura e quella dei Servizi alla Persona).
Area Ricerca scientifica e trasferimento tecnologico
Fondazione Cariplo sosterrà le ricerche più competitive e all’avanguardia nel panorama internazionale e incoraggerà linee di ricerca non convenzionali, utili a incrementare la dinamicità dei sistemi di produzione scientifica. Particolare attenzione a:
- partnership tra gruppi e organizzazioni che operano nel campo della ricerca scientifica sia sul territorio di riferimento, sia favorendo la collaborazione tra questi e i migliori centri internazionali;
- valorizzazione delle conoscenze prodotte, attraverso la divulgazione nella società dei risultati ottenuti, privilegiando modalità che assicurino una comunicazione scientifica libera da pregiudizi e perseguendo contemporaneamente l’alfabetizzazione scientifica;
- internazionalizzazione dei percorsi di laurea e post laurea e potenziamenti del rapporto osmotico tra università e impresa;
- integrazione dei metodi e dei risultati delle scienze dure con quelli delle scienze organizzative, economiche e sociali: ponendo al centro i fabbisogni del territorio e delle comunità locali;
- sostegno alla ricerca utile al miglioramento della qualità della vita.
Area Servizi alla persona
Nel campo dei servizi alla persona, l’azione della Fondazione si concentrerà, in continuità anche con le scelte assunte in passato, principalmente in ambito “sociale”, secondo una definizione allargata che include in questo settore oltre alle tradizionali politiche socio-assistenzali, anche quelle abitative, di inserimento lavorativo e connesse ai processi di apprendimento.
Principi di riferimento:
- approccio fortemente sussidiario che valorizzi prioritariamente il protagonismo delle organizzazioni di privato sociale più vicine ai soggetti che manifestano il bisogno;
- impegno all’attivazione delle risorse (personali e comunitarie), sostenendo la responsabilizzazione delle comunità e degli individui, la compartecipazione dei singoli portatori di bisogno, mantenendo attenzione ai contesti più fragili; verrà quindi privilegiata una prospettiva promozionale, volta a perseguire l'emancipazione dal bisogno, ma anche dall'assistenza, rafforzando le dimensioni dell'autonomia personale e della partecipazione attiva alla vita sociale;
- impegno a favorire convergenze tra strumenti diversi: fondo perduto, finanziamenti, nuovi strumenti di finanza sociale, fondi immobiliari (housing sociale);
- una tensione sistematica a favorire da un lato la ricomposizione delle risorse (pubbliche e private), per valorizzare una complementarità virtuosa ed evitare diseconomie, sprechi e duplicazioni e dall’altro la “patrimonializzazione delle comunità”;
- attenzione alla costruzione di sistemi di governance locale basati su reti multilivello e multistakeholder, sulla base di competenze specifiche, sviluppando processi di negoziazione e di co-partecipazione, superando una logica gerarchica e burocratica o ipercompetitiva per arrivare a una vera e propria programmazione sociale allargata che sappia selezionare priorità condivise e soluzioni sostenibili d’intervento.
martedì 29 ottobre 2013
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: Organizza con noi una Merenda di quartiere al Rion...
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: Organizza con noi una Merenda di quartiere al Rion...: A giugno e luglio abbiamo realizzato una camminata in quartiere e, sotto un ombrellone verde, abbiamo chiacchierato con alcuni di voi e f...
venerdì 25 ottobre 2013
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: Come eravamo...
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: Come eravamo...: Un collage di immagini che rende l'idea dello stato in cui versava l'aula "Cinemabit" prima del recupero.
martedì 1 ottobre 2013
Start-up imprenditoria sociale anche a Pavia!
C'è tempo fino al 21 ottobre 2013 per partecipare all'avviso pubblico Start-up imprenditoria sociale, finalizzato a offrire servizi gratuiti di accompagnamento allo sviluppo di un progetto di impresa nei settori di assistenza sociale, assistenza sanitaria, assistenza socio sanitaria, educazione, istruzione e formazione, tutela ambientale e dell’ecosistema, tutela dei beni culturali, turismo sociale, formazione post-universitaria, ricerca ed erogazione di servizi culturali, formazione extrascolastica.
I servizi sono rivolti a singoli o gruppi di aspiranti imprenditori e verranno erogati dalle Camere di Commercio di una quarantina di province italiane a opera di tutor specializzati, che assisteranno i proponenti nello svolgimento delle attività di sviluppo del progetto di impresa, nella elaborazione del business plan, nel raccordo con il sistema del credito, nella costituzione della società.
L'iniziativa è promossa da Universitas Mercatorum ed è attiva anche a Pavia, attraverso PAVIASVILUPPO, Azienda speciale della locale Camera di Commercio.
Informazioni:
Universitas Mercatorum
PAVIASVILUPPO
I servizi sono rivolti a singoli o gruppi di aspiranti imprenditori e verranno erogati dalle Camere di Commercio di una quarantina di province italiane a opera di tutor specializzati, che assisteranno i proponenti nello svolgimento delle attività di sviluppo del progetto di impresa, nella elaborazione del business plan, nel raccordo con il sistema del credito, nella costituzione della società.
L'iniziativa è promossa da Universitas Mercatorum ed è attiva anche a Pavia, attraverso PAVIASVILUPPO, Azienda speciale della locale Camera di Commercio.
Informazioni:
Universitas Mercatorum
PAVIASVILUPPO
martedì 24 settembre 2013
Qualcosa di Nuovo sul Fronte Occidentale: il blog e altre cose
Qnfo: il blog |
Ora ha un blog curato da Giulio Lupi e aperto alla collaborazione delle persone impegnate nel progetto.
Sono inoltre al via due iniziative rivolte ai giovani del quartiere:
# un laboratorio di percussioni industriali e street art (open day: sabato 5 ottobre | ore 16.30 | centro giovanile San Salvatore | via Folla di Sopra 50 Pavia | info: ritmourbano@libero.it | Facebook Qnfo Ritmo Urbano);
# un corso di video making (open day: lunedì 30 settembre | ore 17.00 | parrocchia di San Lanfranco | via San Lanfranco Beccari 4 Pavia | info: cinemabit@gmail.com | Facebook: Qnfo Cinemabit).
martedì 30 luglio 2013
La Nuova Learning Week di Regione Lombardia
L'Avviso di Regione Lombardia "Nuova Learning Week" - per la costituzione del Catalogo 2013/2014 e 2014/2015 - è online qui.
Attive dal 2008 (qui e qui i blog di due percorsi che ho curato per Istituto Santachiara), le Learning Week sono "settimane di studio, apprendimento, acquisizione di esperienze e sviluppo di relazioni, in modalità intensiva full immersion - anche residenziali" rivolte a studenti di almeno sedici anni di età.
Rispetto alle precedenti edizioni, queste le principali novità del bando.
# Le aree di intervento (cinque) sono suddivide in due linee d'azione ciascuna, e così ridefinite:
A. Successo formativo.
Percorsi finalizzati a consolidare le competenze sviluppate nell’ambito dei programmi scolastici.
I. Supporto al successo formativo per il superamento delle difficoltà.
II. Rafforzamento delle competenze.
B. Educazione alla cittadinanza e ai diritti umani.
Percorsi mirati a sviluppare il senso del rispetto reciproco, la solidarietà, la capacità di accoglienza e apertura senza pregiudizi, anche in termini di educazione alla cittadinanza attiva.
I. Integrazione socio-culturale.
II. Informazione e sensibilizzazione sui temi della legalità e delle pari opportunità e non discriminazione.
C. Orientamento.
Percorsi finalizzati a fornire agli studenti strumenti di orientamento e auto-valutazione, per operare scelte formative e/o professionali consapevoli.
I. Orientamento alla formazione.
II. Orientamento al lavoro.
D. Bisogni educativi speciali.
Percorsi che si propongono di realizzare contesti educativi e formativi privilegiati, mirati all’inclusione scolastica degli studenti.
I. Integrazione degli studenti con disabilità.
II. Rafforzamento dell’autonomia volti a sostenere studenti con DSA.
E. Transnazionalità.
Percorsi organizzati all’estero (nell’ambito dei Paesi UE) e in collaborazione con partner europei.
I. Confronto fra modelli.
II. Rafforzamento della cultura europea e della cittadinanza attiva.
# In sede di progettazione dei percorsi, è richiesta particolare attenzione ai temi del patrimonio culturale materiale e immateriale, del settore dell’industria culturale e delle imprese e professioni creative, del patrimonio paesaggistico e ambientale, dell'ecologia, della sostenibilità e della green economy (premialità addizionale in sede di valutazione).
# È possibile (incoraggiata) l'estensione del partenariato ad altri soggetti (accreditati e/o non accreditati), alle università e alle istituzioni AFAM.
L'avviso scade il 15 ottobre 2013.
Attive dal 2008 (qui e qui i blog di due percorsi che ho curato per Istituto Santachiara), le Learning Week sono "settimane di studio, apprendimento, acquisizione di esperienze e sviluppo di relazioni, in modalità intensiva full immersion - anche residenziali" rivolte a studenti di almeno sedici anni di età.
Rispetto alle precedenti edizioni, queste le principali novità del bando.
# Le aree di intervento (cinque) sono suddivide in due linee d'azione ciascuna, e così ridefinite:
A. Successo formativo.
Percorsi finalizzati a consolidare le competenze sviluppate nell’ambito dei programmi scolastici.
I. Supporto al successo formativo per il superamento delle difficoltà.
II. Rafforzamento delle competenze.
B. Educazione alla cittadinanza e ai diritti umani.
Percorsi mirati a sviluppare il senso del rispetto reciproco, la solidarietà, la capacità di accoglienza e apertura senza pregiudizi, anche in termini di educazione alla cittadinanza attiva.
I. Integrazione socio-culturale.
II. Informazione e sensibilizzazione sui temi della legalità e delle pari opportunità e non discriminazione.
C. Orientamento.
Percorsi finalizzati a fornire agli studenti strumenti di orientamento e auto-valutazione, per operare scelte formative e/o professionali consapevoli.
I. Orientamento alla formazione.
II. Orientamento al lavoro.
D. Bisogni educativi speciali.
Percorsi che si propongono di realizzare contesti educativi e formativi privilegiati, mirati all’inclusione scolastica degli studenti.
I. Integrazione degli studenti con disabilità.
II. Rafforzamento dell’autonomia volti a sostenere studenti con DSA.
E. Transnazionalità.
Percorsi organizzati all’estero (nell’ambito dei Paesi UE) e in collaborazione con partner europei.
I. Confronto fra modelli.
II. Rafforzamento della cultura europea e della cittadinanza attiva.
# In sede di progettazione dei percorsi, è richiesta particolare attenzione ai temi del patrimonio culturale materiale e immateriale, del settore dell’industria culturale e delle imprese e professioni creative, del patrimonio paesaggistico e ambientale, dell'ecologia, della sostenibilità e della green economy (premialità addizionale in sede di valutazione).
# È obbligatorio un partenariato tra l’operatore accreditato dalla Regione Lombardia e almeno una Scuola secondaria di secondo grado / Istituto di Istruzione secondaria superiore.
# È possibile (incoraggiata) l'estensione del partenariato ad altri soggetti (accreditati e/o non accreditati), alle università e alle istituzioni AFAM.
L'avviso scade il 15 ottobre 2013.
venerdì 26 luglio 2013
Pavialearning 2.0: i materiali del seminario
Lo scorso 24 maggio la comunità professionale di Pavialearning 2.0 si è confrontata nell'ambito del seminario pubblico Didattica digitale e comunità professionali | Un’esperienza in provincia di Pavia (qui il programma del seminario, qui il blog di Pavialearning 2.0).
Ora sono online i materiali di presentazione utilizzati da alcuni dei relatori:
Pavialearning 2.0: attualità e continuità (Marzio Rivera)
Nuove didattiche con le nuove tecnologie.Esperienze e prospettive (Aurora Mangiarotti)
Infrastrutture delle reti informatiche nelle scuole. Analisi di caso e soluzioni (Guido Vinciguerra)
Docenti esperti in didattica con tecnologie digitali. Certificare le proprie competenze (Nicoletta Albani)
Media Literacy – Alfabetizzazione mediatica. La trasformazione di conoscenze in competenze (Alexandra Berndt)
Ambienti di apprendimento fluidi e cultura solida: conflitto, dilemma o sfida? (Federica Scarrione).
Ora sono online i materiali di presentazione utilizzati da alcuni dei relatori:
Pavialearning 2.0: attualità e continuità (Marzio Rivera)
Nuove didattiche con le nuove tecnologie.Esperienze e prospettive (Aurora Mangiarotti)
Infrastrutture delle reti informatiche nelle scuole. Analisi di caso e soluzioni (Guido Vinciguerra)
Docenti esperti in didattica con tecnologie digitali. Certificare le proprie competenze (Nicoletta Albani)
Media Literacy – Alfabetizzazione mediatica. La trasformazione di conoscenze in competenze (Alexandra Berndt)
Ambienti di apprendimento fluidi e cultura solida: conflitto, dilemma o sfida? (Federica Scarrione).
Vedi anche:
giovedì 25 luglio 2013
Dicci la tua! & Partecipa! al Rione Pelizza di Pavia
Dopo la camminata in quartiere e le uscite sotto l'ombrellone, venerdì 12 luglio abbiamo chiuso la fase di conoscenza del Rione Pelizza (a Pavia, nell'ambito del progetto Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale) distribuendo nelle buche delle lettere di tutto il rione un volantino con questo testo:
Le attività del progetto riprendono a settembre: continuerò a documentarle su cowblog.
Vedi anche:
Dicci la tua! al Rione Pelizza di Pavia
Marianella Sclavi, Avventure urbane, Elèuthera, 2002
Dicci la tua!
&
Partecipa!
&
Partecipa!
Per un Rione Pelizza più bello e vivo!
Al Rione Pelizza vogliamo coinvolgere gli abitanti per renderli protagonisti,
ideatori e attori di progetti per migliorare il quartiere:
sia feste ed eventi; sia iniziative per la rigenerazione e l'uso di spazi pubblici.
A giugno e luglio abbiamo realizzato una camminata in quartiere
e abbiamo chiacchierato con alcuni di voi sotto un ombrellone verde.
A settembre torneremo nel rione per provare a realizzare progetti insieme.
Vi aspettiamo!
Edoardo, Fabio, Luca, Marco
Se sei interessato a partecipare, segnala la tua disponibilità a:
rionepelizza@gmail.com
Centro Comes
Via Fratelli Cervi 9 | Pavia | 0382 529771
Da lunedì a venerdì, dalle 14.30 alle 18.00
Rione Pelizza è un'azione di Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale:
nei prossimi tre anni, e fino alla primavera 2016, attività, iniziative ed eventi per promuovere coesione
sociale in tutta l'area Pavia Ovest della città.
Vedi anche:
Dicci la tua! al Rione Pelizza di Pavia
Marianella Sclavi, Avventure urbane, Elèuthera, 2002
Magutdesign Social Hub
È stata prorogata fino al 2 agosto la mostra Magutdesign Social Hub, allestita a Roma, presso la Casa dell'Architettura, nell'ambito della rassegna In viaggio con Calvino.
Magutdesign, che in mostra espone i propri progetti "social", è una società tra professionisti che operano nel campo del design (qui i giornali murali dell'iniziativa Legami Comunitari: grafica editoriale di Magutdesign, coordinamento editoriale ed elaborazione/revisione testi del sottoscritto).
Magutdesign propone un concetto di design che integra comunicazione visiva, allestimento dello spazio, tecnologia, design for all e service design, quindi un approccio esteso rispetto a quello ormai entrato nel linguaggio comune.
Magutdesign Social Hub
Fino al 2 agosto 2013
Casa dell'Architettura
Galleria Primo Anello
Piazza M. Fanti 47, Roma
www.magut.com
Magutdesign su Facebook
Magut per Legami Comunitari
Magutdesign, che in mostra espone i propri progetti "social", è una società tra professionisti che operano nel campo del design (qui i giornali murali dell'iniziativa Legami Comunitari: grafica editoriale di Magutdesign, coordinamento editoriale ed elaborazione/revisione testi del sottoscritto).
Magutdesign propone un concetto di design che integra comunicazione visiva, allestimento dello spazio, tecnologia, design for all e service design, quindi un approccio esteso rispetto a quello ormai entrato nel linguaggio comune.
Magutdesign Social Hub
Fino al 2 agosto 2013
Casa dell'Architettura
Galleria Primo Anello
Piazza M. Fanti 47, Roma
www.magut.com
Magutdesign su Facebook
Magut per Legami Comunitari
lunedì 1 luglio 2013
Dicci la tua! al Rione Pelizza di Pavia
Dopo la camminata in quartiere del 13 giugno, che ha coinvolto i partner e le organizzazioni della rete di Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale, al Rione Pelizza di Pavia Ovest abbiamo lanciato Dicci la tua! - iniziativa di conoscenza e ascolto attraverso la quale, come gruppo di lavoro, intendiamo rompere il ghiaccio e avviare un dialogo con gli abitanti.
Finanziato da Fondazione Cariplo, dal Comune di Pavia e da Aler, Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale svilupperà, nei prossimi tre anni e fino alla primavera
2016, attività e iniziative per promuovere coesione sociale in
tutta l'area Pavia Ovest della città.
Al Rione Pelizza vogliamo coinvolgere i cittadini per renderli protagonisti, ideatori e attori di progetti di miglioramento: sia feste ed eventi; sia iniziative per la rigenerazione e l'uso di spazi pubblici.
Così abbiamo deciso, innanzi tutto, di conoscerli gli abitanti della Pelizza, e di farci conoscere a nostra volta.
In occasione della camminata in quartiere, abbiamo lanciato Dicci la tua!, distribuendo un volantino per creare un po' di aspettativa. Nel testo (riprodotto qui a lato), abbiamo riassunto i nostri obiettivi e abbiamo dichiarato che ci saremmo presentati nelle strade del rione con una sorpresa, indicando le date e gli orari: venerdì 21 e 28 giugno e venerdì 5 e 12 luglio, dalle 17 alle 20.
Nelle due giornate convenute di giugno, prima in via Pampuri, quindi in via Martinetti, abbiamo installato un ombrellone verde e un tavolo rosso con sedie coordinate e abbiamo messo in opera i nostri attrezzi da lavoro:
- un pieghevole (riprodotto sotto) per spiegare perché eravamo lì
- fogli bianchi
- pennarelli colorati
- una macchina fotografica.
Ai cittadini, che mano a mano si sono avvicinati curiosi, abbiamo chiesto di raccontarci il quartiere con tre parole positive e con altre tre che esprimessero criticità. Tutti sono stati invitati a farsi foto-ritrarre: per cambiare le cose servono facce e persone, non solo chiacchiere!
Dicci la tua! prosegue nei primi due venerdì di luglio, sempre dalle 17 alle 20; questa volta collocheremo l'ombrellone davanti al supermercato Unes, in via Fratelli Cervi.
A fine settembre, con una mostra-evento, restituiremo pubblicamente i risultati.
Metodologie di riferimento (per approfondire)
(Testi parzialmente tratti da M. Sclavi, Avventure urbane, Eléuthera, Milano, 2002, citati in A più voci, a cura di Luigi Bobbio, Edizioni Scientifiche Italiane, Roma, 2004).
L’outreach
Gli operatori sociali sanno benissimo che le persone con i problemi più gravi difficilmente si presentano spontaneamente presso di loro per ricevere i servizi di cui avrebbero un grandissimo bisogno; occorre andarle a cercare.
Questa pratica dell’andare a cercare è stata chiamata outreach (letteralmente: raggiungere fuori). Lo stesso termine è impiegato nella progettazione partecipata e può essere definita come andare a consultare le persone piuttosto che aspettare che esse vengano da noi (N. Wates, Community Planning Handbook, Londra, Earthscan, 2000).
Le amministrazioni sono tradizionalmente abituate ad aspettare che gli utenti arrivino da loro, presentando domande, istanze, dichiarazioni, certificati. Qui bisogna procedere nel modo opposto: non è più il cittadino che si muove verso lo sportello, ma è lo sportello (l’istituzione) che si muove verso il cittadino. Le amministrazioni non possono conoscere veramente quali sono i problemi e chi sono i loro possibili interlocutori finché non riescono a scovarli sul territorio. Gli strumenti e le modalità dell’outreach sono assai varie. Per esempio (ma se ne possono immaginare o inventare altre):
• distribuzione di materiale informativo nelle case oppure direttamente alle persone in situazioni di aggregazione (mercati, assemblee, negozi, ecc.);
• articoli su giornali locali, spot informativi su radio e tv;
• interventi informativi e di scambio mirati nell’ambito di riunioni di specifici gruppi (ad esempio, una bocciofila, un centro sportivo, un’associazione ricreativa);
• strutture mobili (caravan, camper, container) possono essere utilizzate come uffici mobili per restituire anche a livello simbolico la presenza sul campo e garantire la possibilità di una consultazione iniziale;
• svolgimento di camminate di quartiere;
• attivazione di punti di riferimento in loco.
L’importante è il concetto di andare fuori a cercare. L’outreach è... la montagna che va da Maometto.
Questa pratica dell’andare a cercare è stata chiamata outreach (letteralmente: raggiungere fuori). Lo stesso termine è impiegato nella progettazione partecipata e può essere definita come andare a consultare le persone piuttosto che aspettare che esse vengano da noi (N. Wates, Community Planning Handbook, Londra, Earthscan, 2000).
Le amministrazioni sono tradizionalmente abituate ad aspettare che gli utenti arrivino da loro, presentando domande, istanze, dichiarazioni, certificati. Qui bisogna procedere nel modo opposto: non è più il cittadino che si muove verso lo sportello, ma è lo sportello (l’istituzione) che si muove verso il cittadino. Le amministrazioni non possono conoscere veramente quali sono i problemi e chi sono i loro possibili interlocutori finché non riescono a scovarli sul territorio. Gli strumenti e le modalità dell’outreach sono assai varie. Per esempio (ma se ne possono immaginare o inventare altre):
• distribuzione di materiale informativo nelle case oppure direttamente alle persone in situazioni di aggregazione (mercati, assemblee, negozi, ecc.);
• articoli su giornali locali, spot informativi su radio e tv;
• interventi informativi e di scambio mirati nell’ambito di riunioni di specifici gruppi (ad esempio, una bocciofila, un centro sportivo, un’associazione ricreativa);
• strutture mobili (caravan, camper, container) possono essere utilizzate come uffici mobili per restituire anche a livello simbolico la presenza sul campo e garantire la possibilità di una consultazione iniziale;
• svolgimento di camminate di quartiere;
• attivazione di punti di riferimento in loco.
L’importante è il concetto di andare fuori a cercare. L’outreach è... la montagna che va da Maometto.
Camminate di quartiere
I progettisti, gli urbanisti e gli altri specialisti di solito lavorano prevalentemente sulle carte e sui dati. In questo modo riescono a vedere molti aspetti che gli abitanti non sono in grado di conoscere. Ci sono però molti altri aspetti che gli abitanti conoscono e che gli specialisti non possono cogliere. La camminata di quartiere è un metodo che aiuta a superare questo fossato. Consiste in una o più passeggiate per il quartiere, in cui piccoli gruppi di residenti (da 10 a 30) guidano i professionisti o i funzionari in un giro per l’area interessata.
Mentre il gruppo cammina si incrociano osservazioni, domande, apprezzamenti, desideri, in modo libero e rilassato, e si raccolgono impressioni, stralci di storia del quartiere, problemi, esperienze, ricordi. La passeggiata rappresenta anche l’occasione per rivolgere la parola ai passanti, incuriosendoli e invitandoli a esprimere informazioni o pareri ed eventualmente a unirsi alla camminata.
La camminata di solito finisce in un luogo di riunione, nel quale viene offerto un piccolo rinfresco. È l’occasione per continuare la conversazione, per scambiarsi le impressioni e fissare alcuni punti.
Mentre il gruppo cammina si incrociano osservazioni, domande, apprezzamenti, desideri, in modo libero e rilassato, e si raccolgono impressioni, stralci di storia del quartiere, problemi, esperienze, ricordi. La passeggiata rappresenta anche l’occasione per rivolgere la parola ai passanti, incuriosendoli e invitandoli a esprimere informazioni o pareri ed eventualmente a unirsi alla camminata.
La camminata di solito finisce in un luogo di riunione, nel quale viene offerto un piccolo rinfresco. È l’occasione per continuare la conversazione, per scambiarsi le impressioni e fissare alcuni punti.
Vedi anche:
giovedì 6 giugno 2013
L'impresa creativa digitale
martedì 4 giugno 2013
Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale: una camminata in quartiere
“Noi
siamo la periferia della periferia”.
Così un
abitante del Rione Pelizza ha efficacemente descritto, nella
primavera del 2012, una porzione della più ampia area di Pavia Ovest sulla quale sono previsti (da queste settimane al marzo
2016) gli interventi del progetto Qualcosa di nuovo sul fronte
occidentale (ne ho scritto qui).
La prima
uscita pubblica dell'iniziativa ha
proprio a che fare con il Rione Pelizza, una delle zone di
Pavia Ovest che sarà oggetto d'azione; qui vogliamo coinvolgere gli abitanti per renderli protagonisti,
ideatori e attori di progetti per migliorare l'area: sia feste
ed eventi, sia iniziative per la rigenerazione e l'uso di spazi
pubblici.
Per rompere il ghiaccio e avviare un dialogo con i cittadini, svolgeremo una:
camminata
in quartiere
alla
(ri)scoperta del rione Pelizza
giovedì
13 giugno 2013
ore
16.45
Programma della
camminata in quartiere
ore 16.45: ritrovo
presso il Centro Comes: Via Fratelli Cervi, 9
ore 17.00: camminata
collettiva in quartiere
ore 18.00:
chiacchierata di presentazione presso il Centro Comes
ore 19.00: liberi tutti!
L'iniziativa
Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale è co-finanziata
da Fondazione Cariplo a valere sul bando Costruire e rafforzare
legami nelle comunità locali 2012 e
svilupperà nei prossimi tre anni attività, iniziative ed eventi per
promuovere coesione sociale in tutta l'area Pavia Ovest del capoluogo
pavese.
Attraverso
nove azioni, autonome ma integrate, Qualcosa di nuovo sul fronte
occidentale intende costruire e
accrescere legami tra gli abitanti e gli spazi di vita (che verranno
rifunzionalizzati e adottati da gruppi di cittadini), tra le persone
(che verranno sostenute nella promozione di nuove forme di mutuo
aiuto, di partecipazione, di organizzazione) tra le diverse realtà
della comunità locale (per accrescere la sinergia tra le
organizzazioni del privato sociale e del volontariato e tra queste e
i settori dell'amministrazione comunale).
Le nove azioni di Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale
1. Cinemabit - Percorso di rappresentazione condivisa del quartiere e
dei suoi abitanti attraverso il video racconto e un blog
2. Tra terra e acqua - Laboratorio di (ri)costruzione della memoria
collettiva del quartiere attraverso il teatro
3. Linkiamoci - Educativa di strada per incontrare i giovani
adolescenti e renderli protagonisti
4. Ritmo Urbano - Spettacoli musicali per il quartiere
5. So‐Stare in Reciprocittà - La disabilità diventa opportunità
per la città e i suoi abitanti
6. Rione Pelizza - I cittadini rigenerano, adottano e utilizzano
spazi pubblici
7. Il nuovo Colombarone – Un centro diurno a San Lanfranco per gli
abitanti dei caseggiati
8. Il caseggiato ALER di via Aselli - Un percorso per (ri)costruire
fiducia e relazioni positive
9.
Comunicazione - Informazione capillare e diffusa, anche grazie a una
free press di quartiere
Qualcosa
di nuovo sul fronte occidentale
è:
promosso
da Centro Servizi Formazione (capofila), Casa del Giovane,
Parrocchia di San Lanfranco, Associazione Incontragiovani, Centro di
Educazione ai Media;
sostenuto e co-finanziato
da Fondazione Cariplo, Comune di Pavia, Azienda Lombarda di
Edilizia Residenziale (ALER) di Pavia, Università degli Studi di
Pavia;
rafforzato da
un'ampia rete di organizzazioni che si sono già impegnate a
collaborare (Centro Servizi Volontariato Pavia, Consorzio Sociale
Pavese, Parrocchia di San Salvatore, Parrocchia di Santa Maria di
Caravaggio, Associazione Amici di San Lanfranco, Associazione Amici
Oratorio San Mauro, Cooperativa Sociale Disabilità Attiva, S.O.S.
Fragilità Pavia Ovest, Babele Onlus, Cooperativa Sociale Comin,
Gruppo Volontariato Vincenziano Francesca Sfondrini, Associazione
Cazzamali, Associazione So-Stare "nei diritti").
lunedì 3 giugno 2013
Forum Giovani e creatività digitale a Vigevano
Nell'ambito del progetto Giovani e crossmedialità, finanziato dal Dipartimento della Gioventù e da Anci (e di cui ho già scritto qui), Consorzio AST promuove per giovedì 6 giugno, a Vigevano (Pavia), il Forum Giovani e creatività digitale, giornata di incontri per raccontare come la creatività può generare sviluppo e impresa.
L'evento, organizzato in collaborazione con LeoHub (il centro internazionale per la ricerca sulle tecnologie applicate ai beni culturali che avrà presto sede nel Palazzo Ducale del Castello di Vigevano), prevede in mattinata gli interventi degli esperti Mario Ricciardi (Politecnico di Torino e LeoHub), Leonardo Chiariglione (CEDEO), Goffredo Haus (Università di Milano), Roberto Saracco (EIT ICT Labs) e Yvon Thiec (Eurocinema); nel pomeriggio le testimonianze di giovani imprenditori digitali.
Qui il programma completo della giornata.
L'evento, organizzato in collaborazione con LeoHub (il centro internazionale per la ricerca sulle tecnologie applicate ai beni culturali che avrà presto sede nel Palazzo Ducale del Castello di Vigevano), prevede in mattinata gli interventi degli esperti Mario Ricciardi (Politecnico di Torino e LeoHub), Leonardo Chiariglione (CEDEO), Goffredo Haus (Università di Milano), Roberto Saracco (EIT ICT Labs) e Yvon Thiec (Eurocinema); nel pomeriggio le testimonianze di giovani imprenditori digitali.
Qui il programma completo della giornata.
sabato 1 giugno 2013
Pavialearning 2.0: live-tweeting collage
Venerdì 24 maggio scorso la comunità professionale di Pavialearning 2.0 si è confrontata nell'ambito del seminario pubblico Didattica digitale e comunità professionali | Un’esperienza in provincia di Pavia (qui il programma).
Ho documentato la discussione con un live-tweeting da cui ho tratto un collage, pubblicato qui. In attesa di materiali più sostanziosi, presto online su odpfsantachiara.it/pavialearning.
Ho documentato la discussione con un live-tweeting da cui ho tratto un collage, pubblicato qui. In attesa di materiali più sostanziosi, presto online su odpfsantachiara.it/pavialearning.
Vedi anche:
venerdì 31 maggio 2013
Scuola 21 al Santachiara di Stradella
A valere sul Bando Scuola 21, Fondazione Cariplo ha finanziato l'iniziativa Oltrepò Km0 – Cibo buono pulito giusto di Istituto Santachiara CFP (qui tutti i progetti approvati). Ho contribuito all'ideazione e messa a punto dell'intervento con Rosita Folli di Energetica e da settembre, insieme ai docenti del Santachiara, avvieremo i lavori con gli studenti di due classi seconde, futuri "operatori della ristorazione": un percorso di un paio d'anni in aula (per approfondire i temi della sostenibilità e del marketing territoriale), in cucina (per apprendere e sperimentare la preparazione e somministrazione di cibi e bevande Km0, valorizzandoli adeguatamente), sul territorio dell'Oltrepò pavese (per conoscere gli imprenditori agricoli e i ristoratori che operano in modo virtuoso), in altre realtà (per scoprire buone pratiche). Risultati attesi finali del percorso, da ideare e costruire con il contributo attivo dei giovani: la creazione di una piccola rete territoriale di produttori per la ristorazione KM0 e la realizzazione, a Stradella, di una giornata-evento, che coinvolga e promuova la rete.
Qui il blog del progetto.
Qui il blog del progetto.
domenica 26 maggio 2013
Verso la creative city
Si è svolto il 14 maggio scorso, a Genova, Verso la creative city | Ripensare la città a misura della creative economy , un convegno del progetto Creative Cities, finanziato dal programma Central Europe (qui il flyer dell'iniziativa).
Nella Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale, la giornata è stata occasione di confronto sul rapporto tra cultura e sviluppo; di approfondimento sulle forme e i metodi della creative economy, tra distretti creativi, incubatori e reti; di discussione sulle politiche culturali in tempo di crisi e sulla necessità di riconnettere produzione e consumo culturale.
Carla Sibilla (Comune di Genova, Assessore Cultura e Turismo) ha illustrato le iniziative in corso a Genova, con particolare riferimento al distretto culturale audiovisivo nel quartiere periferico di Cornigliano e al distretto culturale della Maddalena, in centro storico. Francesco Oddone (Comune di Genova, Assessore Sviluppo Economico) ha presentato i programmi di Genova Smart City.
Gloria Piaggio (Comune di Genova, Smart City) ha raccontato la funzione positiva che l'Associazione Genova Smart City (ottanta soci tra imprese grandi e piccole, istituzioni, associazioni di categoria, enti di ricerca e organizzazioni della società civile) sta svolgendo per "integrare le diverse risorse e iniziative in una visione comune di futuro e in un'idea condivisa di trasformazione" e ha sottolineato, facendo riferimento al "documento Barca" come il Comune di Genova stia affiancando la Regione Liguria nella pianificazione dei Fondi comunitari 2014 - 2020.
Emilia Saglia e Fabio Tenore (Comune di Genova, Creative Cities) hanno illustrato i risultati di un progetto che sta costruendo una rete internazionale di industrie creative e che ha contribuito alla stesura del Libro verde della Commissione Europea Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare; hanno parlato di cluster settoriali e intersettoriali; hanno presentato genovacreativa.it e creart-eu.org.
Roberta Prampolini e Daniela Rimondi (Università di Genova) hanno presentato i risultati di un'indagine qualitativa sul settore audiovisivo a Genova e in Liguria.
Mimma Gallina (Associazione Ateatro) ha richiamato la necessità di risorse pubbliche per far crescere la cultura, confrontandosi con Luca Dal Pozzolo (Fondazione Fitzcarraldo), che ha sottolineato l'esigenza, per gli enti locali, di cambiare metodo: basta con la distribuzione di risorse a pioggia e, invece, avvio della stagione delle politiche culturali, delle strategie e delle (conseguenti) scelte; in un tempo nel quale tutto è cultura e nel quale la cultura è accessibile a tutti e non solo alle élite, gli enti locali devono organizzare, favorire alleanze, accreditare progetti, far emergere risorse al livello dei cittadini, ma non essere più il principe che elargisce. Claudio Bocci (Federculture) ha presentato il modello vincente di Parchi della Val di Cornia SpA, la società che gestisce l'omonimo sistema turistico e culturale sulla costa degli Etruschi (trenta piccole aziende coinvolte a vario titolo per complessivi duecento occupati). Roberta Comunian (King's College, Londra) ha svolto un intervento denso e appassionato, presentando (semplifico) due modelli di città creativa: il modello di Richard Florida (L'ascesa della nuova classe creativa, 2002), che mette al centro la presenza di industrie creative e gli investimenti connessi alla loro attività e un modello "alternativo", che miscela la dimensione culturale con quella sociale, basato sulla partecipazione, la rigenerazione, il capitale umano, la qualità della vita; secondo questo modello le città creative non devono investire esclusivamente in luoghi e opere "importanti" ma puntare soprattutto sulle botteghe e sulle periferie, nella consapevolezza che il ritorno economico non è una prerogativa del settore culturale e che dall'investimento in cultura derivano piuttosto crescita culturale e sociale. Secondo Comunian "tutti cercano il modello perfetto per costruire la città creativa, ma questo modello non c'è"; allora, bisogna valorizzare la complessità, declinare la creatività con riferimento al contesto specifico, analizzare la relazione tra sviluppo della cultura e soluzione di altri problemi. Queste le raccomandazioni di Comunian: a) l'intervento sulle strutture non deve prevalere sulla promozione di attività culturali sul territorio; b) occorre valorizzare la libertà creativa; c) bisogna aver chiaro che la cultura non promuove solo sviluppo economico ma sopratutto sociale, intellettuale e (ovviamente) culturale; d) si deve valorizzare il senso di appartenenza e il protagonismo degli abitanti e la qualità della vita locale; e) è utile puntare sulla peculiarità e la distintività dei luoghi (non tutto è Barcellona); f) è più facile ottenere risultati puntando sullo sviluppo delle reti e sulla connessione di spazi pubblici e non profit. Queste le tre sfide: 1) puntare non solo processi basati sulla rigenerazione di strutture ma anche rigenerazione delle persone e promozione della partecipazione ; 2) non alienare dai processi di cambiamento le persone che vivono nelle città oggetto di intervento; 3) riconciliare arte e cultura con chi di solito non partecipa e non capisce. Fattore importante: il tempo. Rischio: puntare sulle "opere" quando ci sono le risorse e entrare in crisi nella fase "post fondi", proprio perché si è puntato solo sulle opere. Andrea Rocco (Genova e Liguria Film Commission) ha illustrato l'esperienza del distretto culturale audiovisivo di Cornigliano, nell'area dismessa e oggi bonificata delle acciaierie Ilva; oggi l'edificio che ospitava gli uffici amministrativi dell'Ilva è diventato Videoporto e ospita più di trenta imprese del settore audiovisivo, oltre a luoghi attrezzati per la produzione; la stessa Genova e Liguria Film Comission ha sede nell'adiacente Villa Bombrini (Qui il racconto di come la Società Per Cornigliano ha recuperato l'area del compendio siderurgico e il giardino della Villa, a partire dal 2005). Rocco ha spiegato che le imprese si sono localizzate nel Videoporto per rompere l'isolamento, per l'elevata convenienza economica, per la possibilità di accedere ai luoghi attrezzati per la produzione a prezzi vantaggiosi, per il fatto che Film Commission porta a Genova produzione che spesso necessitano di forniture. A Cornigliano le imprese trovano quindi uffici, sale riunioni, location, formazione, networking, possibili commesse. Philippe Foulquié ha raccontato l'esperienza della Friche de la Belle de Mai a Marsiglia (qui il sito), la storia di come una ex manifattura di tabacco è stata trasformata in un luogo di creazione artistica e artigianale, di produzione culturale, di diffusione e comunicazione del sapere (qui una scheda del progetto in italiano). Infine, Marco Geronimi Stoll, di Rete Smarketing, ha presentato i principi e le metodologie dello Smarketing: bassa delega ai consulenti della comunicazione, elevata autonomia dei clienti, self help, dilettanti competenti, capacitazione.
Nella Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale, la giornata è stata occasione di confronto sul rapporto tra cultura e sviluppo; di approfondimento sulle forme e i metodi della creative economy, tra distretti creativi, incubatori e reti; di discussione sulle politiche culturali in tempo di crisi e sulla necessità di riconnettere produzione e consumo culturale.
Carla Sibilla (Comune di Genova, Assessore Cultura e Turismo) ha illustrato le iniziative in corso a Genova, con particolare riferimento al distretto culturale audiovisivo nel quartiere periferico di Cornigliano e al distretto culturale della Maddalena, in centro storico. Francesco Oddone (Comune di Genova, Assessore Sviluppo Economico) ha presentato i programmi di Genova Smart City.
Gloria Piaggio (Comune di Genova, Smart City) ha raccontato la funzione positiva che l'Associazione Genova Smart City (ottanta soci tra imprese grandi e piccole, istituzioni, associazioni di categoria, enti di ricerca e organizzazioni della società civile) sta svolgendo per "integrare le diverse risorse e iniziative in una visione comune di futuro e in un'idea condivisa di trasformazione" e ha sottolineato, facendo riferimento al "documento Barca" come il Comune di Genova stia affiancando la Regione Liguria nella pianificazione dei Fondi comunitari 2014 - 2020.
Emilia Saglia e Fabio Tenore (Comune di Genova, Creative Cities) hanno illustrato i risultati di un progetto che sta costruendo una rete internazionale di industrie creative e che ha contribuito alla stesura del Libro verde della Commissione Europea Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare; hanno parlato di cluster settoriali e intersettoriali; hanno presentato genovacreativa.it e creart-eu.org.
Roberta Prampolini e Daniela Rimondi (Università di Genova) hanno presentato i risultati di un'indagine qualitativa sul settore audiovisivo a Genova e in Liguria.
Mimma Gallina (Associazione Ateatro) ha richiamato la necessità di risorse pubbliche per far crescere la cultura, confrontandosi con Luca Dal Pozzolo (Fondazione Fitzcarraldo), che ha sottolineato l'esigenza, per gli enti locali, di cambiare metodo: basta con la distribuzione di risorse a pioggia e, invece, avvio della stagione delle politiche culturali, delle strategie e delle (conseguenti) scelte; in un tempo nel quale tutto è cultura e nel quale la cultura è accessibile a tutti e non solo alle élite, gli enti locali devono organizzare, favorire alleanze, accreditare progetti, far emergere risorse al livello dei cittadini, ma non essere più il principe che elargisce. Claudio Bocci (Federculture) ha presentato il modello vincente di Parchi della Val di Cornia SpA, la società che gestisce l'omonimo sistema turistico e culturale sulla costa degli Etruschi (trenta piccole aziende coinvolte a vario titolo per complessivi duecento occupati). Roberta Comunian (King's College, Londra) ha svolto un intervento denso e appassionato, presentando (semplifico) due modelli di città creativa: il modello di Richard Florida (L'ascesa della nuova classe creativa, 2002), che mette al centro la presenza di industrie creative e gli investimenti connessi alla loro attività e un modello "alternativo", che miscela la dimensione culturale con quella sociale, basato sulla partecipazione, la rigenerazione, il capitale umano, la qualità della vita; secondo questo modello le città creative non devono investire esclusivamente in luoghi e opere "importanti" ma puntare soprattutto sulle botteghe e sulle periferie, nella consapevolezza che il ritorno economico non è una prerogativa del settore culturale e che dall'investimento in cultura derivano piuttosto crescita culturale e sociale. Secondo Comunian "tutti cercano il modello perfetto per costruire la città creativa, ma questo modello non c'è"; allora, bisogna valorizzare la complessità, declinare la creatività con riferimento al contesto specifico, analizzare la relazione tra sviluppo della cultura e soluzione di altri problemi. Queste le raccomandazioni di Comunian: a) l'intervento sulle strutture non deve prevalere sulla promozione di attività culturali sul territorio; b) occorre valorizzare la libertà creativa; c) bisogna aver chiaro che la cultura non promuove solo sviluppo economico ma sopratutto sociale, intellettuale e (ovviamente) culturale; d) si deve valorizzare il senso di appartenenza e il protagonismo degli abitanti e la qualità della vita locale; e) è utile puntare sulla peculiarità e la distintività dei luoghi (non tutto è Barcellona); f) è più facile ottenere risultati puntando sullo sviluppo delle reti e sulla connessione di spazi pubblici e non profit. Queste le tre sfide: 1) puntare non solo processi basati sulla rigenerazione di strutture ma anche rigenerazione delle persone e promozione della partecipazione ; 2) non alienare dai processi di cambiamento le persone che vivono nelle città oggetto di intervento; 3) riconciliare arte e cultura con chi di solito non partecipa e non capisce. Fattore importante: il tempo. Rischio: puntare sulle "opere" quando ci sono le risorse e entrare in crisi nella fase "post fondi", proprio perché si è puntato solo sulle opere. Andrea Rocco (Genova e Liguria Film Commission) ha illustrato l'esperienza del distretto culturale audiovisivo di Cornigliano, nell'area dismessa e oggi bonificata delle acciaierie Ilva; oggi l'edificio che ospitava gli uffici amministrativi dell'Ilva è diventato Videoporto e ospita più di trenta imprese del settore audiovisivo, oltre a luoghi attrezzati per la produzione; la stessa Genova e Liguria Film Comission ha sede nell'adiacente Villa Bombrini (Qui il racconto di come la Società Per Cornigliano ha recuperato l'area del compendio siderurgico e il giardino della Villa, a partire dal 2005). Rocco ha spiegato che le imprese si sono localizzate nel Videoporto per rompere l'isolamento, per l'elevata convenienza economica, per la possibilità di accedere ai luoghi attrezzati per la produzione a prezzi vantaggiosi, per il fatto che Film Commission porta a Genova produzione che spesso necessitano di forniture. A Cornigliano le imprese trovano quindi uffici, sale riunioni, location, formazione, networking, possibili commesse. Philippe Foulquié ha raccontato l'esperienza della Friche de la Belle de Mai a Marsiglia (qui il sito), la storia di come una ex manifattura di tabacco è stata trasformata in un luogo di creazione artistica e artigianale, di produzione culturale, di diffusione e comunicazione del sapere (qui una scheda del progetto in italiano). Infine, Marco Geronimi Stoll, di Rete Smarketing, ha presentato i principi e le metodologie dello Smarketing: bassa delega ai consulenti della comunicazione, elevata autonomia dei clienti, self help, dilettanti competenti, capacitazione.
venerdì 24 maggio 2013
Pavialearning 2.0: il live-tweeting
Oggi a Pavia, nella Sala delle Colonne della Provincia (Piazza Italia, 5), si svolge il seminario di lavoro pubblico:
Pavialearning 2.0 | Didattica digitale e comunità professionali | Un’esperienza in provincia di Pavia.
A partire dalle 14.30, si potrà seguire l’incontro tramite live-tweeting:
hashtag #pavialearning
Si può partecipare e commentare!
Qui il programma completo del seminario.
Pavialearning 2.0 | Didattica digitale e comunità professionali | Un’esperienza in provincia di Pavia.
A partire dalle 14.30, si potrà seguire l’incontro tramite live-tweeting:
hashtag #pavialearning
Si può partecipare e commentare!
Qui il programma completo del seminario.
Vedi anche:
mercoledì 15 maggio 2013
Pavialearning 2.0: il comunicato stampa
COMUNICATO STAMPA
Pavialearning 2.0
Didattica digitale e comunità professionali
Un’esperienza in provincia di Pavia
Seminario di lavoro
Venerdì 24 maggio 2013
14.30 - 18.00 | Sala delle Colonne | Provincia di Pavia | Piazza Italia, 5
Pavialearning 2.0: il blog
www.odpfsantachiara.it/pavialearning
Pavialearning 2.0: i numeri
Cinque corsi, per complessive dodici edizioni, localizzati in sei diverse sedi scolastiche in provincia di Pavia.
Centoventi ore di formazione.
Oltre centocinquanta insegnanti di nove scuole iscritti ai percorsi formativi.
Dodici insegnanti delle stesse scuole coinvolti nella messa a punto dei contenuti formativi e come docenti e co-docenti.
Sono i numeri di Pavialearning 2.0, programma di aggiornamento sui temi della didattica digitale.
Pavialearning 2.0: il seminario
Il 24 maggio 2013, nell'ambito di un seminario di lavoro aperto (qui il programma), i protagonisti del percorso presenteranno i primi risultati dell’esperienza; per rilanciarla, per mettere a fuoco prospettive di continuità, per aprirla al contributo di altri docenti e istituti.
Pavialearnign 2.0. il contesto
Dichiara Emanuela Marchiafava: "Con Pavialearning 2.0, oltre a rispondere a bisogni formativi legati all’adozione, nelle scuole, di nuovi strumenti digitali e di nuove metodologie didattiche ad essi connesse, ci siamo dati l’obiettivo di costruire una comunità professionale di insegnati provenienti dai diversi istituti della provincia di Pavia. Tanto più in un periodo di risorse sempre più scarse, crediamo che la collaborazione tra enti di formazione e tra istituti scolastici sia essenziale per imparare gli uni dagli altri, condividendo soluzioni, competenze, idee".
Pavialearning 2.0: la comunità professionale
Pavialearning 2.0 ha iniziato a costruire una comunità professionale di docenti che hanno condiviso linguaggio, competenze, modalità organizzative, prospettive di lavoro comuni.
Dichiara Stefania Fecchio, direttore di O.D.P.F. Istituto Santachiara CFP: "Abbiamo convenuto di rinunciare a un’impostazione formativa classica e abbiamo deciso di adottare una didattica laboratoriale, collaborativa, personalizzata: un docente più esperto ha condotto la formazione con funzione di formatore ma ha adottato una modalità paritaria e cooperativa che ha chiamato in causa le competenze di tutti i partecipanti; il laboratorio è stato luogo di collaborazione e socializzazione e ha creato le premesse per la costruzione di comunità professionali destinate a mantenersi nel tempo; i laboratori formativi sono stati adattati e condotti tenendo conto delle specifiche esigenze dei partecipanti e degli istituti scolastici coinvolti".
Pavialearning 2.0: i corsi realizzati
Con un gruppo di insegnati, a partire dal dicembre 2012, attraverso un laboratorio di progettazione formativa in presenza e a distanza, Pavialearning 2.0 ha messo a punto contenuti e organizzazione di un pacchetto formativo che comprende:
. Corso di base: usare tablet e lim (cinque edizioni)
. Corso base: didattica con tablet e lim (tre edizioni)
. La rete informatica della scuola (due edizioni)
. Didattica con le applicazioni Google (una edizione)
. Le buone pratiche (una edizione).
I corsi si sono svolti in marzo e aprile 2013.
Pavialearnig 2.0: i partner
Pavialearning 2.0 si inserisce nella più ampia iniziativa Pavia Città della Formazione, finanziata da Regione Lombardia nell’ambito del programma Lombardia Eccellente.
Capofila del progetto è O.D.P.F. Istituto Santachiara CFP (Voghera), uno dei 44 operatori regionali inseriti nello speciale Albo Lombardia Eccellente, programma per valorizzare e sostenere il settore educativo e formativo regionale.
Pavialearning 2.0 è sostenuto dalla Provincia di Pavia, Assessorato Formazione Professionale.
Pavialearning 2.0
Didattica digitale e comunità professionali
Un’esperienza in provincia di Pavia
Seminario di lavoro
Venerdì 24 maggio 2013
14.30 - 18.00 | Sala delle Colonne | Provincia di Pavia | Piazza Italia, 5
Pavialearning 2.0: il blog
www.odpfsantachiara.it/pavialearning
Pavialearning 2.0: i numeri
Cinque corsi, per complessive dodici edizioni, localizzati in sei diverse sedi scolastiche in provincia di Pavia.
Centoventi ore di formazione.
Oltre centocinquanta insegnanti di nove scuole iscritti ai percorsi formativi.
Dodici insegnanti delle stesse scuole coinvolti nella messa a punto dei contenuti formativi e come docenti e co-docenti.
Sono i numeri di Pavialearning 2.0, programma di aggiornamento sui temi della didattica digitale.
Pavialearning 2.0: il seminario
Il 24 maggio 2013, nell'ambito di un seminario di lavoro aperto (qui il programma), i protagonisti del percorso presenteranno i primi risultati dell’esperienza; per rilanciarla, per mettere a fuoco prospettive di continuità, per aprirla al contributo di altri docenti e istituti.
Pavialearnign 2.0. il contesto
Dichiara Emanuela Marchiafava: "Con Pavialearning 2.0, oltre a rispondere a bisogni formativi legati all’adozione, nelle scuole, di nuovi strumenti digitali e di nuove metodologie didattiche ad essi connesse, ci siamo dati l’obiettivo di costruire una comunità professionale di insegnati provenienti dai diversi istituti della provincia di Pavia. Tanto più in un periodo di risorse sempre più scarse, crediamo che la collaborazione tra enti di formazione e tra istituti scolastici sia essenziale per imparare gli uni dagli altri, condividendo soluzioni, competenze, idee".
Pavialearning 2.0: la comunità professionale
Pavialearning 2.0 ha iniziato a costruire una comunità professionale di docenti che hanno condiviso linguaggio, competenze, modalità organizzative, prospettive di lavoro comuni.
Dichiara Stefania Fecchio, direttore di O.D.P.F. Istituto Santachiara CFP: "Abbiamo convenuto di rinunciare a un’impostazione formativa classica e abbiamo deciso di adottare una didattica laboratoriale, collaborativa, personalizzata: un docente più esperto ha condotto la formazione con funzione di formatore ma ha adottato una modalità paritaria e cooperativa che ha chiamato in causa le competenze di tutti i partecipanti; il laboratorio è stato luogo di collaborazione e socializzazione e ha creato le premesse per la costruzione di comunità professionali destinate a mantenersi nel tempo; i laboratori formativi sono stati adattati e condotti tenendo conto delle specifiche esigenze dei partecipanti e degli istituti scolastici coinvolti".
Pavialearning 2.0: i corsi realizzati
Con un gruppo di insegnati, a partire dal dicembre 2012, attraverso un laboratorio di progettazione formativa in presenza e a distanza, Pavialearning 2.0 ha messo a punto contenuti e organizzazione di un pacchetto formativo che comprende:
. Corso di base: usare tablet e lim (cinque edizioni)
. Corso base: didattica con tablet e lim (tre edizioni)
. La rete informatica della scuola (due edizioni)
. Didattica con le applicazioni Google (una edizione)
. Le buone pratiche (una edizione).
I corsi si sono svolti in marzo e aprile 2013.
Pavialearnig 2.0: i partner
Pavialearning 2.0 si inserisce nella più ampia iniziativa Pavia Città della Formazione, finanziata da Regione Lombardia nell’ambito del programma Lombardia Eccellente.
Capofila del progetto è O.D.P.F. Istituto Santachiara CFP (Voghera), uno dei 44 operatori regionali inseriti nello speciale Albo Lombardia Eccellente, programma per valorizzare e sostenere il settore educativo e formativo regionale.
Pavialearning 2.0 è sostenuto dalla Provincia di Pavia, Assessorato Formazione Professionale.
Vedi anche:
domenica 12 maggio 2013
Pavialearning 2.0: il seminario
Seminario di lavoro
Venerdì 24 maggio 2013
Sala delle Colonne
Provincia di Pavia
Piazza Italia, 5
Tra il dicembre 2012 e il maggio 2013, nell’ambito del programma Pavialearning 2.0, centocinquanta insegnanti degli istituti della provincia di Pavia si sono formati sugli strumenti e sui metodi della didattica digitale ed è nata una comunità professionale di docenti finalizzata alla condivisione di idee, competenze, soluzioni per la scuola 2.0.
Il 24 maggio 2013, nell'ambito di seminario di lavoro aperto, i protagonisti del percorso presenteranno i primi risultati dell’esperienza; per rilanciarla, per mettere a fuoco prospettive di continuità, per aprirla al contributo di altri docenti e istituti.
Il programma completo è qui.
Vedi anche:
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