Sul sito, che Giulia Bertone ha presentato venerdì 5 ottobre al Civico 17, in una serata organizzata dal Comune e dalla Biblioteca di Mortara, sono catalogate e georeferenziate oltre cinquecento cascine.
Il processo e la metodologia utilizzati miscelano diversi ingredienti, riconducibili a queste parole chiave:
* open data: abbiamo costruito il date base delle cascine a partire dalla banca dati della Regione Lombardia, integrato con elementi raccolti altrove (pubblicazioni turistiche e di storia locale); abbiamo pertanto reso accessibili e facilmente fruibili dati già esistenti, ma non uniformi e sostanzialmente non disponibili;
* open source: abbiamo utilizzato soluzioni informatiche open source, per garantire la massima versatilità oltre che per contenere i costi;
* pubblicazione sul web: abbiamo scelto di pubblicare il catalogo delle cascine online, su un sito internet dedicato e aperto (e oggi online sul web del Comune di Mortara); con due risultati: accesso semplice per tutti, anche per il pubblico dei non addetti ai lavori; possibilità di integrare il lavoro di ricerca in qualsiasi momento (sia aggiungendo eventuali cascine sfuggite al nostro censimento, sia integrando le informazioni relative alle cascine già censite);
* georeferenziazione: sul sito, abbiamo collocato su una "google map" tutte le cascine catalogate; segnaposti di colori diversi indicano la presenza di cascine più o meno significative; ogni segnaposto è "attivo" e permette di accedere alla scheda della relativa cascina;
* flessibilità: il data base delle cascine è trasferibile su altri siti (e altre mappe georeferenziate); per esempio su un portale turistico, dove i segnaposti delle cascine potrebbero essere affiancati a quelli di altre emergenze culturali e/o a quelli di servizi di accoglienza;
* ricerca sul campo: di una trentina di cascine abbiamo svolto un "rilievo" sul campo; è stato quindi possibile verificare e completare le informazioni delle relative schede; è naturalmente auspicabile dare continuità a questo lavoro di esplorazione sul terreno;
* eredità immateriali: il nostro lavoro si pone l'obiettivo di (creare le condizioni di base per) valorizzare le eredità immateriali che ruotano intorno al patrimonio delle cascine; a questo proposito abbiamo realizzato una serie di video interviste a testimoni privilegiati, avendo come riferimento il Registro delle Eredità Immateriali Lombarde (con un sguardo anche al futuro: alcuni video sono il racconto in presa diretta di come una cascina storica è stata recuperata e valorizzata in una logica d'impresa);
* partecipazione: le esplorazioni sul campo, finalizzate alla realizzazione delle video interviste e al completamento delle schede, sono state solo un assaggio di un metodo di lavoro che prevede il coinvolgimento delle comunità locali nella valorizzazione partecipata del territorio - metodo che abbiamo sperimentato in un'altra zona della provincia di Pavia (Luoghi (comuni) d'Oltrepò) e su cui Giulia Bertone ha scritto in Connecting places - metodo che sarebbe interessante utilizzare per un più ampio lavoro sulle eredità immateriali delle cascine, anche attraverso l'utilizzo di una piattaforma informatica arricchita di strumenti social e web 2.0;
* cultura e sviluppo: puntare sulla cultura per favorire lo sviluppo; il tema è di grande attualità, come sanno gli addetti ai lavori e non solo, e questa nostra ricerca intende rappresentare anche un contributo in tal senso: il data base delle cascine, la loro rappresentazione sulla mappa online, i video (opportunamente integrati), l'uso del web in chiave partecipativa, il metodo di lavoro basato sull'attivazione di cittadini e addetti ai lavori (qui utilizzato in modo esemplificativo) possono essere recuperati, valorizzati, integrati in progetti più ambiziosi, finalizzati alla promozione culturale e turistica della Lomellina e al suo sviluppo economico e sociale.
Vedi anche:
La continuità dei progetti finanziati
Connecting places
Cascine Lomellina