“È un po’ come la lavorare nella piazzetta del paese”.
Mi
accoglie con un largo sorriso Donato Liccardi, responsabile della
piattaforma ecologica di Vignate, e mi mostra il via vai di auto,
furgoni, apecar che entrano ed escono dal sito: i conducenti accostano
accanto ai cassoni per la raccolta differenziata e scaricano materiali
di scarto di ogni genere.
“Il mio compito – racconta Donato – è
soltanto in minima parte di tipo burocratico. Certamente, prendo nota
delle ditte che smaltiscono i rifiuti, ma soprattutto assisto i miei
clienti: spiegando loro dove depositare i diversi materiali e
invitandoli a differenziare con la massima attenzione”.
Donato
lavora alla piattaforma da quattro anni e da pochi mesi ha firmato un
contratto a tempo indeterminato con la cooperativa sociale Città
giardino, impresa attiva nella gestione professionale di rifiuti urbani e
speciali.
“In passato ho avuto diversi problemi, avevo perso
fiducia in me stesso e non credevo nelle persone. Ho superato quel
brutto periodo grazie a un operatore di RPS, che mi ha saputo ascoltare e
che ha trovato il lavoro più adatto a me”.
In piattaforma c’è sempre qualcosa da fare, non ci si annoia mai.
“Molte persone – spiega Donato - vengono qui spesso, siamo entrati in
confidenza
e so che mi posso fidare; ma i frequentatori occasionali sono da tenere
d’occhio: altrimenti mescolano tutto e addio differenziata”.
L'intervista,
svolta oggi presso la piattaforma ecologica di Vignate, è l'anteprima
di un progetto che sto realizzando per conto di CSeL Consorzio Sociale.
CSeL mi ha chiesto di curare l'ideazione e la redazione di un prodotto
di comunicazione per RPS (Reddito di Promozione Sociale), il progetto di
inclusione sociale e lavorativa rivolto a persone "deboli", che il
consorzio gestisce dal 2004 in nove comuni della Martesana. Ho proposto
di realizzare il numero unico di un giornale formato tabloid, che uscirà
ai primi di aprile. All'interno, come in ogni tabloid che si rispetti,
il lettore troverà titoli, occhielli, foto, interviste, disegni e
qualche altra cosa. Un formato non tradizionale e speriamo efficace per
promuovere i risultati di un progetto sociale.
mercoledì 29 febbraio 2012
martedì 28 febbraio 2012
La Piccola Biblioteca Comunitaria dell'Imbarchino
A Torino, nel parco cittadino del Valentino, è attiva una biblioteca molto particolare.
E' una delle iniziative dell'Imbarchino, bar storico torinese affacciato sul Po, e gestito dalla cooperativa sociale Biloba.
"I libri della Piccola Biblioteca Comunitaria - si legge sul sito dell'Imbarchino - sono dislocati in tutte le zone del locale, sia quelle al chiuso sia quelle all'aperto, e sono un patrimonio collettivo dei frequentatori del Valentino, che possono sfogliarli e leggerli liberamente.
Per accedere alla lettura dei libri non si utilizzano tessere, non bisogna registrare il proprio nominativo e non si devono esibire documenti. Il funzionamento e il mantenimento della Biblioteca dipende unicamente dalla volontà di considerare il libro un mezzo per condividere idee ed emozioni.
La nostra intenzione è quella di invogliare grandi e piccoli alla lettura, in una cornice naturale e in un luogo suggestivo che già è stato fonte d'ispirazione per Cesare Pavese".
E' una delle iniziative dell'Imbarchino, bar storico torinese affacciato sul Po, e gestito dalla cooperativa sociale Biloba.
"I libri della Piccola Biblioteca Comunitaria - si legge sul sito dell'Imbarchino - sono dislocati in tutte le zone del locale, sia quelle al chiuso sia quelle all'aperto, e sono un patrimonio collettivo dei frequentatori del Valentino, che possono sfogliarli e leggerli liberamente.
Per accedere alla lettura dei libri non si utilizzano tessere, non bisogna registrare il proprio nominativo e non si devono esibire documenti. Il funzionamento e il mantenimento della Biblioteca dipende unicamente dalla volontà di considerare il libro un mezzo per condividere idee ed emozioni.
La nostra intenzione è quella di invogliare grandi e piccoli alla lettura, in una cornice naturale e in un luogo suggestivo che già è stato fonte d'ispirazione per Cesare Pavese".
sabato 18 febbraio 2012
Le Mat
Ieri, invitato da Renate Goergen, brand manager Le Mat, e Sonia Sorci,
consigliere di amministrazione e responsabile della comunicazione, ho
partecipato, presso l'ostello La Tana Libera Tutti (Cannara, Perugia), all'Officina "Invito al viaggio... dentro Le Mat".
Le Mat è un marchio e un sistema di affiliazione tra imprenditori sociali che operano nel turismo.
Si fonda su un consorzio nazionale di cooperative sociali, su una associazione di viaggiatori e su una organizzazione Europea (Le Mat Europe) e aderisce a European Social Franchising Network.
Ho seguito il percorso che ha portato allo sviluppo attuale del "progetto Le Mat" a partire dal 2004, quando l'idea ha preso forma nell'ambito dell'iniziativa comunitaria Equal "Albergo in Via dei Matti n°0", alla quale ho collaborato.
La storia di Le Mat, tuttavia, ha radici più antiche, che affondano nel programma di chiusura del manicomio San Giovanni di Trieste (realizzata da Franco Basaglia nel 1977) e nel processo di costruzione e sviluppo, in quella città, delle prime cooperative sociali italiane. Tra queste, Il Posto delle Fragole, di cui Renate Goergen è stata a lungo presidente, che gestisce l'Hotel Tritone, sul lungomare di Barcola, e il bar ristorante Il Posto delle Fragole, nel parco di San Giovanni.
La giornata di lavoro di ieri, aperta a vecchi e nuovi collaboratori di Le Mat, era finalizzata a consolidare la struttura tecnica incaricata di sviluppare il programma di affiliazione del consorzio.
Per chi vuole approfondire, qui è possibile scaricare il Manifesto Le Mat e la Proposta di affiliazione.
Le Mat è un marchio e un sistema di affiliazione tra imprenditori sociali che operano nel turismo.
Si fonda su un consorzio nazionale di cooperative sociali, su una associazione di viaggiatori e su una organizzazione Europea (Le Mat Europe) e aderisce a European Social Franchising Network.
Ho seguito il percorso che ha portato allo sviluppo attuale del "progetto Le Mat" a partire dal 2004, quando l'idea ha preso forma nell'ambito dell'iniziativa comunitaria Equal "Albergo in Via dei Matti n°0", alla quale ho collaborato.
La storia di Le Mat, tuttavia, ha radici più antiche, che affondano nel programma di chiusura del manicomio San Giovanni di Trieste (realizzata da Franco Basaglia nel 1977) e nel processo di costruzione e sviluppo, in quella città, delle prime cooperative sociali italiane. Tra queste, Il Posto delle Fragole, di cui Renate Goergen è stata a lungo presidente, che gestisce l'Hotel Tritone, sul lungomare di Barcola, e il bar ristorante Il Posto delle Fragole, nel parco di San Giovanni.
La giornata di lavoro di ieri, aperta a vecchi e nuovi collaboratori di Le Mat, era finalizzata a consolidare la struttura tecnica incaricata di sviluppare il programma di affiliazione del consorzio.
Per chi vuole approfondire, qui è possibile scaricare il Manifesto Le Mat e la Proposta di affiliazione.
giovedì 9 febbraio 2012
L'assemblea operatori di Campi di Coesione
Anche Campi di Coesione,
il progetto di Coesione Sociale finanziato da Fondazione Cariplo e
attivo in due quartieri di Cinisello Balsamo, si è dotato dello
strumento dell'Assemblea operatori (avevo già scritto su questo tema qui, a proposito del progetto Legami Comunitari di Sesto San Giovanni).
Oggi l'assemblea si è riunita per la prima volta, con l'intento di costruire un programma di lavoro e di svilupparlo in altri incontri.
Collaboro a Capi di Coesione per conto di Associazione Lavoro e Integrazione, svolgendo interviste a cittadini del quartiere Crocetta in una trasmissione di CrossRadio, la radio web nata nel progetto.
Oggi dunque, in un sottogruppo di lavoro, ho discusso con altri operatori, impegnati in altre Azioni, delle ragioni per cui conoscersi e confrontarsi è funzionale alla buona riuscita dell'intervento di coesione sociale.
Tra i diversi spunti interessanti (tutti hanno convenuto dell'importanza di dare continuità a questo momento di confronto e lavoro comune), mi ha colpito una frase di Manal, mediatrice culturale impegnata nell'Azione Salute e Diritti: "Dobbiamo smettere di parlare di azioni e iniziare a parlare di persone. Dobbiamo passare dalla teoria alla pratica". Detto così, sembra facile.
Oggi l'assemblea si è riunita per la prima volta, con l'intento di costruire un programma di lavoro e di svilupparlo in altri incontri.
Collaboro a Capi di Coesione per conto di Associazione Lavoro e Integrazione, svolgendo interviste a cittadini del quartiere Crocetta in una trasmissione di CrossRadio, la radio web nata nel progetto.
Oggi dunque, in un sottogruppo di lavoro, ho discusso con altri operatori, impegnati in altre Azioni, delle ragioni per cui conoscersi e confrontarsi è funzionale alla buona riuscita dell'intervento di coesione sociale.
Tra i diversi spunti interessanti (tutti hanno convenuto dell'importanza di dare continuità a questo momento di confronto e lavoro comune), mi ha colpito una frase di Manal, mediatrice culturale impegnata nell'Azione Salute e Diritti: "Dobbiamo smettere di parlare di azioni e iniziare a parlare di persone. Dobbiamo passare dalla teoria alla pratica". Detto così, sembra facile.
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